«Noi sindaci siamo impotenti
Non possiamo vietare le sale slot»

«Non c'è niente da fare. Quando decidono di aprire noi non possiamo far nulla per impedirlo. Ci abbiamo provato in tutti i modi, ma è stato inutile». Pierangelo Bertocchi è sindaco di Pontirolo Nuovo, paese della Bassa con cinquemila abitanti.

«Non c'è niente da fare. Quando decidono di aprire noi non possiamo far nulla per impedirlo. Ci abbiamo provato in tutti i modi, ma è stato inutile». Pierangelo Bertocchi è sindaco di Pontirolo Nuovo, paese della Bassa con cinquemila abitanti.

E una particolarità: sul territorio comunale è presente il «Centro Aga», comunità di recupero per i tossicodipendenti che, da un anno, ha attivato lo Smi, il Servizio multidisciplinare integrato che si occupa anche del recupero di persone ludopatiche, ovvero che hanno il vizio - patologicamente accertato - del gioco d'azzardo. Un paradosso.

«La verità è che queste sale slot spuntano ormai dappertutto - sottolinea Enrico Coppola, presidente della Comunità Aga - e hanno queste luci accattivanti che attirano l'attenzione dei giocatori. La verità, però, è che non si vince mai: vince sempre il banco. Il fatto che giocare non sia illegale, ma legale, è un incentivo in più, così come la scusante che "lo fanno tutti". Invece è proprio una malattia conclamata e va curata».

Così come Pontirolo, tante amministrazioni comunali della Bergamasca hanno tentato di contrastare l'apertura di nuove sale slot - dove vengono messe a disposizione dei clienti le «vtl», videolottery, tecnicamente diverse dalle slot machine dei bar, ma che provocano la stessa dipendenza - senza però riuscire in alcun modo a bloccarne la diffusione a macchia d'olio.

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