Celiaci, costa troppo nutrirsi
E i bonus nella grande distribuzione?

Federconsumatori segnala che chi fa parte di una minoranza continua a incontrare ostacoli nella normale conduzione di vita quotidiana; anche in quella funzione non direttamente collegata all'aspetto sanitario com'è l'approvvigionamento di generi alimentari.

Federconsumatori segnala che chi fa parte di una minoranza continua a incontrare ostacoli nella normale conduzione di vita quotidiana; anche in quella funzione non direttamente collegata all'aspetto sanitario com'è l'approvvigionamento di generi alimentari.

Il riferimento è agli affetti da celiachia, costretti, per evitare pericolose ricadute sulla propria salute, ad osservare una dieta alimentare specifica. Per questo motivo, da parte delle istituzioni, vige un sistema di aiuto economico per coloro i quali devono mangiare alimenti privi di glutine: prodotti generalmente dal prezzo superiore a quello dei normali alimentari in commercio.

L'ostacolo sta nel fatto che il «sostegno economico», consistente nella dotazione di un Bonus (variabile per età e per sesso) per l'acquisto di alimenti dalle caratteristiche compatibili per i celiaci, è spendibile soltanto in farmacia e nei negozi cosiddetti specializzati presentando la tessera regionale dei servizi.

Stiamo parlando di pane, pasta, farina, surgelati, piatti pronti, ecc.. che presso la grande distribuzione di possono comprare pagandoli molto meno che in farmacia e nei negozi specifici, ma, sinora, non si possono utilizzare i «bonus» messi a disposizione dal sistema sanitario regionale.

Di questo problema si interessò la Regione Lombardia che, con delibera di Giunta del 13/12/2012, approvò il progetto «Nuona celiachia» che apriva alla grande distribuzione organizzata la possibilità di vendere gli alimenti per celiaci, accettando la medesima forma di pagamento sinora riservata al sistema farmaceutico e specialistico.

A parere di Federconsumatori si tratta di una lodevole iniziativa. Quando il «buono» si potrà spendere anche sul mercato libero (sempre con il vincolo della tipologia dei prodotti acquistabili) si otterrà il miglioramento dell'offerta: sia dal punto di vista della qualità e varietà dei prodotti, sia da quello del prezzo.

Pur essendo consapevoli delle difficoltà tecniche che il progetto comporta (sistemi e collegamenti informatici per primi), riteniamo sia necessaria un'accelerazione dei tempi per consentire alle persone celiache, e a tutti coloro che non possono usare alimenti contenente glutine, di avvicinarsi alle più favorevoli condizioni di acquisto dei beni di prima necessità di cui fruisce il resto della popolazione.

Federconsumatori Bergamo

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