Infiltrazioni nel nuovo ospedale
Chiesti i danni ai progettisti

I progettisti del nuovo ospedale di Bergamo e la direzione dei lavori, con le relative assicurazioni, sono citati per errori di progettazione e inadempienze: l'atto formale conterrebbe anche una richiesta danni per circa 3 milioni di euro.

I progettisti del nuovo ospedale di Bergamo e la direzione dei lavori, con le relative assicurazioni, sono citati per errori di progettazione e inadempienze: l'atto formale, che è stato inoltrato il 15 maggio, secondo fonti attendibili, contiene anche una richiesta danni per circa 3 milioni di euro, dei quali 200 mila per danni di immagine.

A firmare l'atto formale è l'Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, che conferma, ma non rilascia dichiarazioni. La citazione rientra nelle facoltà previste all'interno del rapporto contrattuale tra l'Azienda e i soggetti citati: stando a quanto trapela, qualora la contestazione non venisse chiusa con un'accettazione del pagamento dei danni, seguirebbe una citazione legale in sede giudiziaria.

Un atto formale così denso di significati, per un ospedale che ormai da anni è al centro di polemiche per difetti, magagne, costi lievitati, sarebbe frutto, da parte dell'Azienda ospedaliera di un percorso che è già stato avviato, per accertamenti di eventuali responsabilità e risarcimenti, con la citazione per danni della Dec Spa di Bari, l'impresa capofila dell'associazione temporanea di impresa titolare dell'appalto per la costruzione del nuovo ospedale; impresa che oggi è in attesa di omologa del concordato preventivo.

La contestazione per danni dell'Azienda ospedaliera era stata inoltrata a metà aprile, proprio alla vigilia dell'assemblea dei creditori Dec Spa in tribunale a Bari e con questa l'ospedale ha chiesto 50 milioni (per lavori effettuati in danno in seguito a discrasie, in primo luogo infiltrazioni d'acqua, vetrate difettose, pavimenti in Pvc che sono stati sostituiti, per ritardi di cantiere, per costi aumentati di manutenzione).

Ed è un calcolo non definitivo, visto che non c'è ancora il certificato finale di collaudo che avrebbe consentito all'Azienda di avere certezze sul valore dell'opera ed eventuali deprezzamenti. La citazione nei confronti dei progettisti e della direzione lavori (l'atto formale è stato inoltrato all'Ati vincitrice della gara internazionale di progettazione composta da Scau, ovvero architetto Zublena, MM.Ar Consult; gli architetti Pippo e Ferdinando Traversi; Steam Srl, Progettisti associati Tecnarc Srl; Ets Spa, ovvero Donato Romano che era fisicamente responsabile della direzione lavori dell'ospedale; Consorzio Snob) si configura quindi come una logica consequenzialità dopo l'atto nei confronti della Dec.

E le contestazioni sarebbero su due questioni da sempre cruciali per il nuovo ospedale: il problema delle infiltrazioni dovute alla falda sotterranea unito alla gestione delle acque superficiali meteoriche e quello del carente smaltimento delle acque piovane.

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di giovedì 23 maggio

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