Infiltrazioni al «Papa Giovanni»
La replica: «L'opera è perfetta»

Si annuncia una battaglia legale tra l'azienda ospedaliera, i progettisti e la direzione dei lavori dell'ospedale. Il «Papa Giovanni» chiede un risarcimento danni di 3 milioni per le infiltrazioni d'acqua. La replica: l'opera è perfetta.

Si annuncia una battaglia legale e tecnica quella tra l'azienda ospedaliera, i progettisti e la direzione dei lavori dell'impianto della Trucca. A seguito della contestazione inviata dal Papa Giovanni XXIII in cui si chiede un risarcimento danni di 3 milioni a causa delle infiltrazioni di acqua nei sotterranei e di altre «magagne», i diretti interessati replicano di essere pronti a rispondere a suon di controdeduzioni e di carte bollate.

Un confronto che vuole mantenere, tuttavia, toni pacati, ma che non significa resa: «Ci difenderemo perché l'opera è perfetta e abbiamo rispettato la legge». A parlare (per tutti) è uno dei professionisti dell'Ati-Snob, l'associazione temporanea di impresa costituita nel 2002 e vincitrice dell'incarico di progettazione definitiva, esecutiva e di direzione lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di Bergamo.

«Non ci aspettavamo questa contestazione dato che l'opera è finita. Comunque i rapporti con la direzione generale sono professionali e cordiali. Abbiamo ancora delle attività da terminare e che completeremo senza problemi, non c'è alcuna forma di acredine o rancore». Detto questo, i progettisti non intendono restare a guardare: «Non abbiamo ricevuto alcuna documentazione dei periti e dei consulenti del Papa Giovanni, solamente la contestazione dei presunti errori di progettazione sul sistema di impermeabilizzazione e la richiesta di risarcimento. I nostri legali e i nostri tecnici risponderemo nei prossimi giorni dopo aver esaminato tutto, comunque senza polemiche. Ci affidiamo completamente alla legge dato che l'abbiamo rispettata: l'opera è perfetta».

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