Dramma di Cene, il compagno:
«La forza di Laura alla bimba»

Ora non gli restano che le mani piccole piccole di Giorgia da accarezzare. La crescerà nel ricordo della sua Laura, morta mercoledì mattina 22 maggio alle 9,30 nel reparto di terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo dopo il cesareo d'urgenza a Piario.

Ora non gli restano che le mani piccole piccole di Giorgia da accarezzare. La crescerà nel ricordo della sua Laura, morta mercoledì mattina 22 maggio alle 9,30 nel reparto di terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La speranza che la mamma di Cene trasportata sabato sera all'ospedale di Bergamo in gravissime condizioni dopo essere stata sottoposta, all'ospedale di Piario, a un cesareo d'urgenza in seguito a un evento acuto di gestosi, si è infranta ieri.

Si chiamava Laura Gava, e nel fiore dei suoi 35 anni aspettava con trepidazione, insieme al compagno Roberto Zilioli, la sua prima figlia. Il cesareo si era reso necessario dopo che la donna si era presentata al Pronto soccorso di Piario con forti dolori che facevano sospettare una colica renale. Ma le sue condizioni si sono aggravate a causa di una sindrome che si verifica in una bassissima percentuale, la cosiddetta sindrome Hellp, che ha purtroppo una elevata probabilità di esito infausto e di gravissimi danni clinici.

Giorgia, così è stata chiamata la bimba nata alla 31ª settimana, ora è coccolata dalle infermiere e dai medici della terapia intensiva del Papa Giovanni. E da suo padre: «Le ho dato da mangiare, ha già preso peso: ora siamo a un chilo e 640 grammi», spiega papà Roberto mentre clicca sul telefonino e compare uno scricciolo tutto occhioni, pelle sottilissima e uno sguardo vispo che occhieggia da sotto una cuffietta bianca all'uncinetto.

È da poco tornato a casa dalla giornata più dura della sua vita. Nel piccolo parcheggio davanti alla palazzina, un gruppetto di cugini e amici si stringe intorno a lui, tra le lacrime. Sono, erano insieme da 15 anni, Laura e Roberto: «Lei viveva per me - racconta l'operaio meccanico originario di Vertova -. Amava i motori, le vacanze, le piaceva molto il suo lavoro».

L'arrivo di questa bambina li stava riempiendo di gioia, «dopo 15 anni avevamo deciso che era il momento giusto per crescere con Giorgia», un nome che «avevamo da sempre nella testa». Laura giovedì 23 sarà riportata nella sua casa di Cene, dopo l'autopsia, disposta dall'ospedale cittadino. Qui sarà vegliata fino al funerale, la cui data non è ancora stata stabilita.

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