Accoltellata dal compagno
L'uomo resta in carcere

Arresto convalidato e misura cautelare confermata. Il giudice per le indagini preliminari ha sciolto la riserva dopo l'interrogatorio di convalida in carcere del tunisino è finito in manette dopo aver aggredito con un coltello la sua compagna incinta di 9 mesi.

Arresto convalidato e misura cautelare confermata. Il giudice per le indagini preliminari Bianca Maria Bianchi ha sciolto giovedì la riserva dopo l'interrogatorio di convalida in carcere di Helmi Ghraidia. Il ventiseienne tunisino è finito in manette lunedì mattina per tentato omicidio dopo aver aggredito con un coltello la sua compagna Debora Montanaro, 42 anni, originaria del Foggiano ma da anni residente a Cividino di Castelli Calepio.

L'ordinanza di convalida dell'arresto e conferma della misura della custodia cautelare in carcere è stata notificata ieri al difensore di fiducia dell'uomo, avvocato Paolo Moretti. L'extracomunitario, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lunedì mattina avrebbe colpito la compagna con un coltello con lama da venti centimetri: lei, in quel momento, era al nono mese di gravidanza e, portata in ospedale per la ferita ricevuta, martedì mattina ha dato alla luce Sofia (ha anche altre due figlie più grandi, avute col precedente compagno), fortunatamente in buona salute.

All'origine del gesto, secondo quanto raccontato dalla stessa vittima, ci sarebbe stata la gelosia del ventiseienne nei suoi confronti: «Da tempo era ossessionato dalla gelosia, continuava ad accusarmi di tradirlo con altri. Lunedì aveva visto due uomini in macchina nel parcheggio davanti a casa ed è diventato una belva. Ma ce ne sono stati tanti di episodi prima di quello. E io ho sbagliato a tenermi tutto dentro, avevo troppa paura, paura di parlare, paura di lui. Era irriconoscibile, beveva, faceva uso di droga. E io non ne potevo più, così sono salita dalla vicina», ha raccontato martedì dopo il parto, spiegando che poi, quando era scesa dalla vicina per tornare nel loro monolocale, era stata aggredita da Helmi e colpita col coltello. «In stato di choc» Lui, interrogato mercoledì mattina in carcere, aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip. Il difensore, dopo averlo visto, aveva detto: «Il mio assistito è in stato di choc, di profonda prostrazione. Questa è una delle poche cose che posso dire. Prova un enorme dolore per quel che è accaduto lunedì».

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