Iseo: gli esami non finiscono mai
Asl, nuovi controlli nel lago

Un sorvegliato speciale: così può essere definito il lago d'Iseo, che da tempo è sottoposto a una serie di controlli che durano tutto l'anno e che vigilano sulla presenza di microbi e alghe che possono peggiorare le condizioni di salute delle sue acque.

Un sorvegliato speciale: così può essere definito il lago d'Iseo, che da tempo è sottoposto a una serie di controlli che durano tutto l'anno e che vigilano sulla presenza di microbi e alghe che possono peggiorare le condizioni di salute delle sue acque.

Sul Sebino gli agenti di questa missione sono i tecnici dell'Asl di Bergamo, nello specifico i funzionari che lavorano all'Ufficio di sanità pubblica di Trescore, i quali collaborano con i colleghi di Brescia per controllare la presenza di sostanze inquinanti che da un giorno all'altro possono sospendere la balneabilità del lago.

Anche lunedì mattina 10 giugno sono usciti in barca, messa a disposizione dall'Autorità di bacino per i laghi di Iseo, Endine e Moro, e hanno raccolto i campioni di acqua nei 46 punti tenuti costantemente monitorati (17 sulla sponda bergamasca, 29 su quella bresciana). Le bottiglie sono poi state portate nei laboratori di analisi a Bergamo e a Brescia ed entro una settimana si avranno i risultati.

Quelli dei campioni raccolti a fine maggio sono già stati pubblicati sul sito del Ministero della salute www.portaleacque.salute.gov.it e hanno confermato l'indicazione di inizio stagione: l'acqua del Sebino è classificata, nei 46 punti controllati, quasi ovunque come «eccellente».

«Questa classificazione - racconta Giacomo "Mimmo" Bertoni dell'Asl di Bergamo - abbiamo iniziato a usarla nel 2009, quando è entrata in vigore la nuova normativa che, in tutta Europa, fissa i limiti della presenza di enterococchi intestinali e escherichia coli per definire la qualità delle acque come eccellente, buona, sufficiente o scarsa. Da allora soltanto in un caso, l'anno scorso al Bersaglio di Costa Volpino, abbiamo dovuto revocare la balneabilità perché la presenza di questi batteri aveva superato i limiti».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di martedì 11 giugno

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