Il saluto e l'augurio del Vescovo:
«Alziamo lo sguardo e scopriamo Dio»

«L’estate è ormai alle porte. Gli oratori stanno per aprire una serie di attività per accompagnare bambini e ragazzi attraverso l’esperienza dei centri ricreativi estivi. È un lavoro intenso e appassionante, ormai tradizionale per la nostra Diocesi e per tutte le diocesi lombarde.
Dall’intuizione che ogni stagione dell’anno è un’occasione educativa, le parrocchie conoscono molto bene la possibilità di accompagnare i ragazzi nei processi di crescita che la loro età chiede a ciascuno di loro: non si tratta solo di evitare la solitudine e la noia insite in un lungo periodo come quello delle vacanze, ma si presenta l’opportunità di costruire nuovi legami di comunità.
Il tema scelto come filo conduttore dagli oratori delle diocesi lombarde è quello del cielo. Mentre l’uomo di oggi tende a camminare nella storia tenendo costantemente lo sguardo sulle cose della terra, ci viene offerta l’occasione di ritrovare le vie del cielo. Bisognerebbe aver provato a camminare nel buio della notte, magari fuori da un centro abitato, per capire tutta la fatica di orientarsi e non perdere il sentiero maestro. Ma è proprio nel silenzio di una situazione come questa che, pur sentendo la propria fragilità e solitudine, si può riscoprire il dono di non considerarsi soli. È quando si riesce ad alzare lo sguardo che è possibile vedere le stelle e scoprire la compagnia di Dio.
Come è successo ad Abramo, invitato da Dio a guardare il cielo per scoprire che esso contiene la promessa di una vita buona e feconda: la promessa che non saremo mai abbandonati da lui, la promessa di tutto ciò che è stato promesso e mai ritrattato dal Signore. «Guarda il cielo e conta le stelle», dice Dio ad Abramo. Nel numero delle stelle, Dio oggi conferma le sue promesse di bene per la vita di ciascuno di noi: su la testa, per vedere e scoprire Dio che cammina accanto a noi; su la testa per camminare anche nelle fatiche della storia portando nel cuore la gioia di una fede più profonda.
Vorrei augurare tutto questo bene a chi vivrà le esperienze estive.
Anzitutto ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie. Incontrando una comunità che non smette di occuparsi di voi, cercate di vedere i segni belli di una cura che prova a non andare mai in ferie. Cari ragazzi: soltanto una vita condivisa vale la pena di essere vissuta e quello che state per vivere vi deve portare a trovare il modo di costruire legami forti con i vostri amici e con tutte le altre persone che il Cre vi farà incontrare. Imparate a volervi bene e a capire che il bene va costruito insieme. Anche se la forma di questa esperienza sarà sopratutto quella del gioco, dei laboratori e di qualche gita fatta insieme, ricordatevi che dietro a tutto questo c’è la grande avventura di diventare grandi. E quando vi ritroverete a pregare, siate riconoscenti al Signore per tutto quello che vi viene offerto.
Cari genitori: la parrocchia, attraverso l’oratorio, vi sostiene nella fatica di accompagnare i vostri figli. Godete di questo aiuto, ma cercate anche di sostenere – per quanto vi sarà possibile – l’azione di chi si prenderà cura dei vostri figli. Nelle prossime settimane sentirete vicina la comunità cristiana: imparate a riconoscerla come vostra, ad amarla e a custodirla come un dono prezioso.
E poi il mio augurio va a chi offrirà il proprio tempo e la propria intelligenza a questi ragazzi. In particolare vorrei ricordare i tantissimi adolescenti che faranno gli animatori: vivete con coraggio e gioia questa esperienza di servizio che rende importante ciascuno di voi agli occhi della comunità. E soprattutto imparate a far crescere il gusto di appartenere alla grande famiglia della Chiesa che si spende per gli altri nel nome di Gesù. Con voi ricordo tutte le persone giovani e adulte che offriranno qualcosa di sé per il bene dei piccoli: il Signore moltiplichi le sue benedizioni su di voi e renda sensibile a voi le sue promesse di bene.
Un pensiero particolare ai preti: curati e parroci (magari non più giovanissimi). Le prossime settimane siano per voi la possibilità di rendere sempre più visibile ed efficace la bellezza del vostro ministero.
Verrò a trovarvi nelle circostanze dei raduni diocesani: mi auguro che sarete voi a caricarmi con il vostro entusiasmo e la vostra gioia!»
Monsignor Francesco Beschi
Vescovo di Bergamo

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