Sicurezza in città, il Pd a Tentorio:
«Ecco tre proposte concrete»

«L'annuncio dell'assegnazione di 30 militari al territorio bergamasco non è una cattiva notizia, ma in una provincia con oltre un milione di abitanti non farà la differenza rispetto alla cronica e non più tollerabile carenza di organico e di mezzi delle Forze dell'ordine, aggravata dalla politica di tagli indiscriminati perseguita dal governo del Pdl e della Lega Nord. Ma per contrastare seriamente la criminalità grande e piccola servono non le operazioni “di belletto” tanto care alla destra, ma Forze dell'ordine adeguatamente dotate di mezzi e di uomini, e un sistema giudiziario in grado di garantire processi in tempi rapidi e pene certe».

Lo sostiene il capogruppo del Pd a Palazzo Frizzoni, Elena Carnevali, in un comunicato stampa in cui lancia tre proposte all'Amministrazione Tentorio

«Tutte cose - prosegue l'ex assessore ai Servizi sociali della Giunta Bruni - di cui il nostro territorio continua ad essere carente, al di là degli impegni – tutti da verificare – assunti recentemente dal Ministro dell'interno (non casualmente, a nostro parere, solo dopo il cambio di colore politico della Giunta comunale di Bergamo). In questi anni l'amministrazione cittadina ha messo in campo un notevole sforzo per la sicurezza, puntando ad una stretta integrazione tra le politiche del Comune (riqualificazione e rivitalizzazione delle zone degradate, lotta all'emarginazione sociale, l' incremento dell'organico ecc.) e l'azione della Prefettura e delle Forze dell'ordine. In quest'ottica, e alla luce delle novità annunciate in questi giorni, vorremmo avanzare alla nuova Amministrazione tre proposte concrete.

Primo. L'arrivo dei militari in città (in un numero da definire) va utilizzato per un effettivo potenziamento dell'operatività della Polizia e dei Carabinieri per il controllo del territorio. In passato la Questura di Bergamo aveva proposto l'estensione del servizio dei Poliziotti e dei Carabinieri di quartiere. Il progetto non si è potuto ampliare al meglio per le note carenze di organico. Con l'assegnazione dei militari ( che possono essere utilizzati per il controllo di presidi fissi) diventa possibile rilanciarlo, recuperando personale delle Forze dell'ordine per potenziare il presidio nei quartieri. L'amministrazione comunale, a nostro parere, dovrebbe puntare a ottenere questo obiettivo.

Secondo. Siamo diffidenti nei confronti delle ronde ma a favore del volontariato. Se l'annunciato avvio, in autunno, dei “volontari della sicurezza” previsti dal decreto Maroni avverrà nel solco di quanto fatto in passato – a partire dall'esperienza già in atto con l'Associazione nazionale carabinieri in congedo - noi esprimeremo un giudizio positivo L'ampliamento delle convenzioni in essere per le attività di “ausilio e presidio” di alcune zone sensibili (parchi, scuole ecc) con gli ex Carabinieri e con altre realtà associative ci sembra, in questo senso, un'azione condivisibile. A nostro parere, l'ampliamento dell'uso di volontari per la sicurezza dovrebbe essere condiviso e costruito in stretta collaborazione con le tante realtà che a Bergamo si occupano di emarginazione nelle zone più a rischio della città. E' perciò necessario che l'amministrazione e la Prefettura definiscano adeguate forme di coordinamento per massimizzare le sinergie tra i volontari, in una logica di “sicurezza sociale” e non solo di presidio del territorio.

Terzo. L'amministrazione precedente aveva affiancato e valorizzato (con appositi accordi e convenzioni) i volontari con l'impegno di essere “sentinelle attive” e disponibili ad azioni di “custodia sociale”, a fianco degli operatori comunali: accompagnamento nelle attività quotidiane di molti anziani, la spesa, le poste, la consegna dei pasti a domicilio, le visite mediche, il trasporto, ecc. Il Comune e le realtà del volontariato si erano affiancati a moltissimi giovani e e giovanissimi nella “gestione e occupazione del tempo libero” e nella promozione dell'impegno civico. Secondo noi, anche queste azioni sono un modo per promuovere una città più sicura, in grado di rilanciare la socialità e la responsabilità della comunità. Questo impegno andrebbe promosso, incentivato e continuato anche dalla nuova amministrazione, nella logica di una città più sicura anche perchè più viva e solidale».

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