Levate, apre la nuova fermata
«Ma dateci barriere antirumore»

Il conto alla rovescia per l'attivazione, sospiratissima, della fermata ferroviaria di Levate è cominciato: si parte domenica 6 settembre, con orario sperimentale. Ma se per molti abitanti della zona questa rappresenta un'ottima notizia, ci sono una decina di famiglie per le quali le corse in più peggioreranno una situazione già piuttosto fastidiosa.

Via Donizetti, a Levate, è una stradina di villette che corre lungo la ferrovia. Nel 2001, quando è stato presentato il progetto per il raddoppio della linea Bergamo-Treviglio, gli abitanti si sono resi conto che la seconda tratta sarebbe stata realizzata a ovest dei binari esistenti, avvicinando ulteriormente la ferrovia alle loro case (la distanza ora è di circa cinque metri, e tra le recinzioni delle case e i binari c'è solo una lunga striscia di prato).

«Appena visto il progetto abbiamo subito presentato, con il sostegno del Comune di Levate, delle osservazioni per chiedere che i binari nuovi fossero realizzati a est di quelli esistenti, in modo da distanziarli un po' dalle nostre abitazioni», spiega Valentino Grumelli, uno dei residenti della via. Richiesta che viene però respinta per ragioni tecniche, con l'assicurazione che comunque, dopo le opportune rilevazioni del rumore, dove necessario saranno realizzate le opere di mitigazione ambientale.

Opere di cui ad oggi non c'è traccia: «Basterebbe poco per rendere la situazione più vivibile - osserva Grumelli -. Le case sono tutte fornite di doppi vetri, noi abbiamo fatto il possibile per limitare il rumore, ma non basta. Servirebbero delle barriere fonoassorbenti lungo la tratta». Per ottenerle, ora gli abitanti della via sono ricorsi anche al Consiglio di Stato, che al momento non si è ancora espresso.

Le ultime rilevazioni fonometriche risalgono a quando ancora il binario era uno solo, e mostrano, anche in fascia serale, picchi superiori ai 60 decibel al momento del passaggio del treno. «Il limite, per le ore notturne, è di 50 - osserva Grumelli -. Se già allora si avevano picchi di quel tipo, con il raddoppio la situazione è ovviamente peggiorata, perchè si hanno più passaggi. La mattina alle 5,30 veniamo svegliati dal treno. Sappiamo che è un servizio utile per tutti, noi compresi, ma chiediamo alle Ferrovie di farsi carico dell'impatto acustico e ambientale dell'opera, come era previsto anche all'interno dell'accordo di programma».

  

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