«Pizza al cancello», la protesta
di 120 studenti del Natta

Si chiama «Pizza al cancello» ed è la manifestazione organizzata per il pranzo di lunedì 5 ottobre fuori dall'Istituto Chimici Natta di via Europa, a Bergamo, dagli studenti della lista «Revolution», gruppo studentesco che concorre alle elezioni interne alla scuola. In 120 ragazzi si sono trovati a mangiare fuori dall'istituto tecnico per protestare della decisione presa dal preside Giovanni Infantino di vietare il «consumo dei pasti - si legge in un volantino distribuito dagli studenti - provenienti dall'esterno della scuola» e di uscire dalla scuola nella pausa di un'ora e mezza che intercorre tra la fine della quinta ora e l'inizio delle lezioni pomeridiane.

In sostanza i ragazzi, informati dal preside durante un'assemblea a inizio anno, non potrebbero più ordinare pizza e kebab da esercizi commerciali esterni e mangiarli a scuola o uscire per la pausa pranzo. Con un'eccezione, autorizzata dal dirigente: il bar della scuola, che ha cambiato gestione quest'anno, fornirebbe il servizio pizzeria e quindi i ragazzi potrebbero ordinare la pizza nel bar che si occuperebbe sia dell'acquisto che della distribuzione. Da qui la contestazione: «Siamo contrari alla monopolizzazione del nostro cibo - dicono i ragazzi della lista "Revolution" -, a vantaggio del bar che decide i prezzi di ciò che consumiamo». Salterebbero poi i kebab e qualsiasi altro cibo, ad accezione di pizza e panini, ovviamente acquistati all'interno della scuola.

Al via, così, la protesta tutta «mangiareccia», con 120 pizze Margherita consumate fuori dalla scuola. Ancora sconosciuta l'opinione del preside in merito alla vicenda: il dirigente, nella giornata di lunedì, più volte cercato al Natta non si trovava a scuola e, tramite un collaboratore, ha fatto sapere di non voler rilasciare dichiarazioni in merito.

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