Cgil, Cisl e Uil scrivono all'Inail:
riconsiderate la decisione presa

«Cgil, Cisl e Uil di Bergamo hanno appreso dalla stampa che l’Inail non intende riconoscere alcuna indennità a Mario Soggiu, l’idraulico sardo che ha perso la vita nel cantiere del Nuovo ospedale di Bergamo il 15 luglio scorso. Dal punto di vista assicurativo, dunque, non viene riconosciuto alla famiglia il risarcimento economico dovuto. E’ sconcertante che all’interno di un cantiere edile, dove si entra solo se autorizzati, per svolgere il proprio lavoro, si possa sostenere che non si “era al lavoro”» Così si legge in un comunicato diffuso da Cgil, Cisl e Uil di Bergano.

«L’infortunio mortale è successo mentre il lavoratore si recava sul posto di lavoro - prosegue il comunicato -, salendo in un vano scala completamente buio, privo dei più elementari dispositivi di sicurezza. Lo abbiamo verificato di persona, con un sopralluogo poco dopo l’infortunio. Come si può prendere una decisione del genere, quando poi, giustamente, si riconosce come infortunio sul lavoro l’incidente stradale accaduto in itinere? Cgil, Cisl e Uil di Bergamo non condividono la presa di posizione dell’Iinail che scrive: “Non spetta alcuna indennità in quanto l’infortunio non risulta avvenuto per rischio lavorativo, bensì per il verificarsi di rischio generico incombente su tutti i cittadini e comune ad altre situazioni del vivere quotidiano”».

«Nello stesso tempo chiedono all’Inail di riconsiderare le decisioni prese anche per il ruolo sociale che l’istituto assolve non di semplice ente assicurativo ma di un soggetto attento ed interessato alla prevenzione e al doveroso risarcimento agli infortunati sul lavoro».

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