Addio ad Aci e Motorizzazione?
L’idea: unico ente e costi più bassi

Parlando della riforma della Pubblica amministrazione, Matteo Renzi aveva ipotizzato anche «l’accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile». L’idea sarebbe quella di smantellare il sistema che obbliga i proprietariad avere sia certificato di proprietà che il libretto di circolazione.

Parlando della riforma della Pubblica amministrazione, Matteo Renzi aveva ipotizzato anche «l’accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile».

L’idea sarebbe quella di smantellare il sistema che obbliga i proprietari di auto e motociclette ad avere sia il certificato di proprietà, che viene gestito dall’Aci, che il libretto di circolazione, che fa capo alla Motorizzazione. Con ovvie duplicazioni di costi.

Non sarà facile vincere le resistenze quando la riforma arriverà in Parlamento, ma l’idea di semplificare il sistema c’è. Che poi si decida di affidare la gestione del nuovo sistema all’Aci o alla Motorizzazione è ancora tutto da decidere.

L’idea di Renzi sarebbe quella di creare una nuova carta per i veicoli che funzioni con un’unica banca dati, eliminando eliminando inefficienze e sovrapposizioni.

In ballo ci sono tanti soldi che i cittadini potrebbero risparmiare: sarebbero di 190 milioni i ricavi dell’Aci attraverso per la gestione del Pubblico registro automobilistico. La strada è lunga, gli automobilisti, e non solo, aspettano e sperano. Anche perché un drastico ridimensionamento dei costi dei passaggi di proprietà potrebbe ridare un po’ di ossigeno a un settore in profondissima crisi.

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