Astino, c’è anche un’interpellanza
Sotto la lente cibo e iniziative

Una interpellanza sul cibo e sulle attività programmate all’interno del complesso di Astino. E l’ex Monastero è sempre più al centro dell’attenzione pubblica. E politica.

Quali sono stati i requisiti per ottenere le autorizzazioni per l’esercizio della ristorazione interna ad Astino? In quali termini l’amministrazione comunale ha provveduto a tutelare i consumatori controllando le politiche di prezzo di coloro che hanno ottenuto tali licenze? Con quali accorgimenti l’amministrazione ha provveduto ad assicurare che coloro che hanno ottenuto le autorizzazioni lavorassero nel pieno rispetto della struttura ospitante? Quali sono stati i criteri di valutazione legati alla scelta dei cibi e bevande da offrire nel corso dell’iniziativa, ovvero se è stato rispettato un criterio di coerenza con il tema proposto o se semplicemente si è pensato di legare l’evento ad Expo 2015 solamente con l’obiettivo di trarne maggiore beneficio, inserendo il giardino botanico come unico motivo per mostrare una minima coerenza di base? Con quali iniziative l’amministrazione ha pensato di valorizzare l’importanza culturale ed artistica della struttura che per gran parte dell’anno non è accessibile ai visitatori?

Sono queste le domande che stanno al centro di una interpellanza dei consiglieri Stefano Benigni (Forza Italia) e Alberto Ribolla (Lega) in merito alla gestione e vivibilità di Astino, sempre più al centro dell’attenzione, anche dei nostri lettori.

«Questo - continua l’interpellanza - considerato che l’idea dovrebbe essere quella di valorizzare un patrimonio della collettività dando a chiunque la possibilità di fruirne nel modo più consono possibile, oltretutto valutando che il fine primo dovrebbe essere quello culturale».

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