Atalanta, il Pd da che parte sta?
Divergenze sul corteo di giovedì

Ma il Pd da che parte sta? Se i consiglieri provinciale e regionale Rossi e Martina e il segretario Riva saranno in piazza giovedi per sostenere l'Atalanta nella bufera calcioscommesse, il gruppo consiliare del Pd in Comune ha comunicato che si asterrà dal partecipare.

Ma il Pd da che parte sta? Mentre i consiglieri provinciale e regionale del Partito Democratico, Matteo Rossi e Maurizio Martina, con il segretario Gabriele Riva, saranno in piazza giovedi sera per sostenere l'Atalanta dopo la bufera del calcio scommesse, il gruppo consiliare del Pd in Comune ha invece comunicato che si asterrà dal partecipare.

Il consigliere Matteo Rossi ha scritto una lettera aperta ai colleghi del consiglio provinciale sollecitando anche la loro adesione e proponendo un ordine del giorno condiviso e trasversale da far approvare nella seduta di lunedi 13.

«Abbiamo pieno e assoluto rispetto dei percorsi che la giustizia sta compiendo in questi giorni - sostengono i tre rappresentanti del Pd - e riteniamo che vadano accertate fino in fondo le responsabilità e che i colpevoli debbano rispondere. Ma non possiamo non vedere come Bergamo, i bergamaschi e l'Atalanta, la squadra del nostro territorio, siano al centro di una campagna mediatica che non meritiamo e che sta screditando l'immagine della nostra terrà e della società atalantina».

La promozione in serie A rappresenta infatti un successo frutto in primo luogo del grande lavoro della società alla quale va tutta la nostra solidarietà, del lavoro dei giocatori e del sostegno che i bergamaschi non hanno mai fatto mancare. Proprio per questo giovedi sera saremo in piazza per chiedere rispetto per Bergamo e testimoniare la nostra vicinanza agli sportivi bergamaschi e ai tifosi atalantini».

Il gruppo consiliare del Partito democratico del Comune di Bergamo è invece intervenuto con un comunicato in merito all'inchiesta relativa al calcioscommesse. E lo ha fatto - si legge nel testo - «nella certezza d'interpretare il disorientamento dei bergamaschi, tifosi e non».

Il Pd «attende non senza preoccupazione che vengano accertate le eventuali responsabilità e si augura che l'Atalanta, come squadra e come società, sia riconosciuta estranea alla vicenda». «Per questa ragione il gruppo consiliare Pd a palazzo Frizzoni ritiene importante astenersi da qualsiasi tipo di manifestazione. Il che non significa disinteressarsi dalla vicenda, ma attesa fiduciosa delle decisioni della magistratura e della giustizia sportiva».

In redazione in serata è arrivata l'email di Giovanni Mangili, iscritto al Pd nel circolo di Bonate Sopra, che stigmatizza la decisione dei consiglieri provinciale e regionale e del segretario. Ecco una sintesi della sua lettera.

«Premesso che è fuori luogo ogni iniziativa di questo genere nel momento più delicato della indagine della magistratura, mi pare del tutto inopportuno e fuorviante manifestare un "presunto orgoglio" senza la minima certezza di come si sono realmente svolti i fatti che si stanno accertando».

«Questa presunzione dal sapore mediatico mette in cattiva luce l'azione della magistratura volta a fare chiarezza sugli illeciti commessi. Ogni indagine volta a individuare i colpevoli e gli innocenti di questo amaro malaffare altro non potrà che fare bene allo sport in generale compreso quello bergamasco».

«In tutto questo non si comprende il fine che si sono posti Martina, Riva e Rossi per voler scendere in piazza con altri esponenti di Partito della Lega o del Pdl.... Forse credono che sia tutto un complotto dei magistrati? Forse pensano di essere depositari di un innocentismo a priori? O forse pensano che perchè bergamaschi e nel contempo atalantini nessuno può permettersi di dubitare?».

«Mi pare ovvio a questo punto dover dire a Martina, Riva e Rossi di fare un passo indietro e umilmente accettare la realtà dei fatti, quei fatti a cui spetta la magistratura verificare per il bene di tutti e che non basta una seppur carica politica per permettersi il diritto di interferire e di giudicare. Non possiamo criticare certi atteggiamenti volti a delegittimare certe istituzioni e poi comportarci per opportunismo mediatico peggio di altri».

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