Balzer, a fine mese giù la serranda
In 21 sulla strada, e via pure l’insegna

Balzer chiude il 31 ottobre. E si porta via pure l’insegna. Lo storico locale del Sentierone si prepara all’addio, e ha avvisato i sindacati che a fine mese abbasserà per sempre la saracinesca. nonostante il contratto d’affitto scada a maggio 2015.

«La società Air Chef , da sei anni proprietaria del locale, denuncia infatti un calo di fatturato generato da una crisi dei consumi senza precedenti e ha avviato la procedura di mobilità per i 21 dipendenti tuttora in forza alla struttura. Ha inoltre fatto sapere che prossimamente toglierà le insegne, essendo proprietaria del marchio Balzer, lasciando presagire un uso degli stessi per prossime eventuali operazioni commerciali» denuncia la Fisascat Cisl.

«Eravamo consapevoli dei problemi che la struttura denuncia, ma pensavamo che non fosse messo in discussione la vita del bar almeno fino alla scadenza del contratto d’affitto – spiega Rainero Micalef, delegato per la Fisascat Cisl all’interno del Balzer. «Sapevamo anche che era stata richiesta una riduzione del canone d’affitto all’Immobiliare proprietaria dei muri, e che questa richiesta non era stata accolta, ma la decisione giunge comunque come un fulmine a ciel sereno».

«Ora avvieremo tutte le azioni possibili per tentare un accordo con la proprietà, anche per cercare possibili ricollocazioni dei dipendenti, dice Franco Gritti della segreteria Fisascat provinciale. «Abbiamo già in programma per il pomeriggio di venerdì 3 ottobre un assemblea dei lavoratori, con i quali stabiliremo un programma di iniziative per sensibilizzare popolazione e Istituzioni sulla situazione».

L’ipotesi di un Sentierone ridotto a cattedrale nel deserto impensierisce non poco: «Le difficoltà del Nazionale, l’ipotizzata chiusura del Ciao e ora l’annuncio del Balzer non possono lasciare indifferenti le Istituzioni della città – dice Alberto Citerio, segretario generale della Fisascat Cisl Bergamo - . serve un intervento “politico” serio e concreto per far sì che la vetrina di Bergamo non rimanga definitivamente al buio».

Per quanto riguarda il caso Balzer, Citerio ritiene che sia «gravissimo che a fronte di un contratto di affitto in scadenza a maggio, la gestione decida la chiusura di questa struttura, che mette a rischio coperture e tutele dei lavoratori, che non hanno ammortizzatori sociali che li possano accompagnare verso nuove opportunità. Abbiamo 21 lavoratori buttati sulla strada, rimasti schiacciati dal mancato confronto tra datore di lavoro e proprietario dei muri, che non permette a loro di avere una continuità in una eventualità di subentro della gestione. Per noi è gravissimo aver perso un marchio storico come questo».

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