Benzinai bergamaschi in ginocchio
«La crisi ci sta facendo chiudere»

Meno distributori di benzina in attività e meno rifornimenti di carburante. Questo il dato, decisamente allarmante, che emerge nella nostra provincia raffrontando la situazione attuale con quella dello scorso anno.

Meno distributori di benzina in attività e meno rifornimenti di carburante. Questo il dato, decisamente allarmante, che emerge nella nostra provincia raffrontando la situazione attuale con quella dello scorso anno.

Il settore, pur gestendo una materia prima quasi indispensabile nel mondo d’oggi, è in crisi, come sottolinea Giuseppe Milazzo, presidente provinciale dei gestori impianti carburanti dell’Ascom. «Di recente – spiega – sono stati chiusi parecchi distributori, e in altri casi sono avvenuti dei cambi di gestione, perché la situazione sta diventando veramente difficile. Al tempo stesso anche gli erogati, ovvero il venduto, calano continuamente, mentre le spese a carico dei titolari restano invariate, e anzi tendono ad aumentare, al contrario del margine di guadagno».

«Questo perché il consumatore – prosegue Milazzo – da un lato utilizza meno l’auto per i propri spostamenti a causa della crisi economica, dall’altro, giustamente dal suo punto di vista, privilegia le stazioni di servizio dove trova il risparmio. E qui si innesta il discorso delle compagnie petrolifere, che adottano strategie devastanti per i comuni gestori, dando il carburante alla grande distribuzione a prezzi tali da rendere la concorrenza dei centri commerciali insostenibile per i benzinai».

Il risultato, spiega Milazzo, è che rispetto all’anno scorso «in Bergamasca ha chiuso almeno un 10% di stazioni di servizio, mentre il calo di vendite dei carburanti si è attestato attorno al 20-30%. A livello nazionale la contrazione degli erogati risulta essere del -22,2%, equivalenti a 3,8 miliardi di litri in meno di carburante».

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