Bergamo, ogni anno 100 scomparsi
Ora c’è un piano: ogni ente un ruolo

A Bergamo e provincia scompaiono ogni anno, in media, un centinaio di persone. E la maggior parte di loro si era allontanata volontariamente, salvo poi rientrare autonomamente a casa, oppure essere ritrovata, dopo 24, 48 ore al massimo.

A Bergamo e provincia scompaiono ogni anno, in media, un centinaio di persone. E la maggior parte di loro si era allontanata volontariamente, salvo poi rientrare autonomamente a casa, oppure essere ritrovata, dopo 24, 48 ore al massimo.

Fino a giovedì tutti i casi erano gestiti dal commissario straordinario per le persone scomparse: una figura a livello nazionale – l’attuale è Vittorio Piscitelli – alla quale venivano inoltrate tutte le segnalazioni dalle varie prefetture italiane.

Da venerdì è invece operativo anche nella Bergamasca il «Piano per la ricerca delle persone scomparse», che prevede per ciascun ente del territorio un proprio preciso ruolo nei concitati momenti che seguono la scomparsa di una persona. Con l’obiettivo di ottimizzare tempi e risorse.

Il prefetto Francesca Ferrandino ha apposto la sua firma al piano, messo a punto dopo diversi mesi di incontri e pianificazioni: «In particolare negli ultimi due mesi la concentrazione è stata massima – spiegano dalla prefettura».

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