Bossetti respinge tutte le accuse
«Mai video su internet con minori»

Il dna sugli slip di Yara? «Non riesco a capire come sia finito lì». I presunti accessi a siti internet pedopornografici? «Mai cercato o guardato materiale di quel tipo». Le contraddizioni sugli spostamenti dal cantiere di Palazzago il 26 novembre 2010? «Non ricordo con precisione quando sono andato via».

Il dna sugli slip di Yara? «Non riesco a capire come sia finito lì». I presunti accessi a siti internet pedopornografici? «Mai cercato o guardato materiale di quel tipo». Le contraddizioni sugli spostamenti dal cantiere di Palazzago il 26 novembre 2010? «Non ricordo con precisione quando sono andato via».

Emergono nuovi particolari sull’interrogatorio del 6 agosto scorso a Massimo Bossetti, l’artigiano di Mapello in cella con l’accusa di essere l’assassino di Yara. Quella mattina Bossetti è stato sentito dal pm Letizia Ruggeri. Ad assistere l’artigiano gli avvocati Claudio Salvagni e l’avvocato Silvia Gazzetti.

Durante l’interrogatorio, racchiuso in un verbale di 80 pagine, gli inquirenti si soffermano su vari punti. Innanzitutto, il traffico internet del pc di Bossetti (in uso a tutta la famiglia) nel quale le analisi disposte dalla procura avrebbero rilevato accessi a siti pedopornografici digitando nei motori di ricerca la parola «tredicenni»: Bossetti su questo punto risponde di non aver «mai fatto ricerche di questo tipo», né «fatto accesso o guardato video con minori».

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