Buoni pasto, esercenti in rivolta
«La trattenuta aumentata al 12%»

Questa volta nel mirino ci sono quelli di «Qui Ticket», società che ha sede a Genova e che ha vinto l’ultimo bando per la pubblica amministrazione. L’Ascom: sono le conseguenze di gare d’appalto giocate al ribasso.

Puntuale come ogni anno, torna la polemica sui buoni pasto. Questa volta nel mirino ci sono quelli di «Qui Ticket», società che ha sede a Genova e che ha vinto l’ultimo bando per la pubblica amministrazione.

Gli esercenti rilevano come la trattenuta ai bar sia passata dal 10 al 12%. Facendo due conti, su un buono pasto del valore di 7 euro, un commerciante, togliendo la trattenuta del 12%, prende 6,16 euro a cui però deve togliere anche l’Iva. Il netto dunque si aggira sui 5,50 euro e con una cifra così, secondo gli esercenti, è difficile offrire al cliente un primo o un secondo di qualità.

Per l’Ascom, i problemi nascono da una gara d’appalto giocata al ribasso: «Questo fa sì che il problema si trasmetta immediatamente nelle richieste di maggior commissioni agli esercizi commerciali e con ritardi nei pagamenti e mancate risposte telefoniche, atteggiamenti che creano difficoltà a bar e ristoranti». In corso ci sono già verifiche e l’Ascom invita i commercianti a denunciare la situazione.

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