Caccia, per l'uso dei richiami vivi
il provvedimento torna in Commissione

All'unanimità il Consiglio regionale ha approvato la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento che consente l'utilizzo di richiami vivi della stessa specie, purchè provenienti da allevamenti in cattività o precedentemente catturati e inanellati dalle Province, e dalle stesse distribuite ai cacciatori.

Il provvedimento introduceva anche alcune modifiche alla legge regionale n.26/93 che regola l'attività venatoria lombarda, in particolare per quanto concerne gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, dopo che la Commissione Agricoltura presieduta da Carlo Saffioti (PdL) aveva recepito e approvato due emendamenti presentati dal Consigliere regionale Mauro Parolini (PdL). “Alla luce delle sentenze europee intervenute –ha detto il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli- occorre un momento di riflessione e di approfondimento tecnico che ci consenta di trovare le giuste disposizioni legislative per evitare il rischio di nuove sanzioni”.

“Mi associo alla proposta –ha subito ribadito il capogruppo del PdL Paolo Valentini- e ritengo anch'io necessario un supplemento d'istruttoria in Commissione. Fermo restando la volontà di garantire la pratica venatoria e i diritti dei cacciatori, non faremo nulla che possa però essere suscettibile di multe e contravvenzioni pecuniarie”. Una posizione accolta anche dall'UdC, con Valerio Bettoni e Gianmarco Quadrini che hanno evidenziato come il loro assenso al ritorno in Commissione del provvedimento fosse subordinato alla “volontà reale di un approfondimento serio per giungere a soluzioni che consentano in ogni caso sia l'utilizzo dei richiami che la caccia in deroga. E' ora –hanno detto i due esponenti dell'UdC- che tutti si assumano su questi temi le proprie responsabilità con chiarezza”.

A difesa della pratica venatoria e della necessità di formulare un provvedimento rispettoso dei diritti dei cacciatori si sono pronunciati anche Gianantonio Girelli e Marco Barboni del Partito Democratico, che hanno però accusato la maggioranza di una “gestione pressappochista, confusa e tardiva dei provvedimenti in materia venatoria”, accusa alla quale si è associato anche il capogruppo del PD Luca Gaffuri. Per Stefano Zamponi, capogruppo dell'Italia dei Valori, che aveva posto una questione pregiudiziale sulla trattazione del progetto di legge, bisogna “avere la consapevolezza che in materia venatoria ci sono delle regole e dei limiti da rispettare uguali per tutti: se ne è fatta una ragione anche Formigoni, sarebbe ora che gli ultimi giapponesi facciano altrettanto”.

Come deciso nella seduta, sarà trattato in Commissione all'inizio di settembre anche il progetto di legge (relatore il capogruppo dell'UdC Gianmarco Quadrini) che disciplina le regole per l'esercizio dell'attività venatoria lombarda per la stagione 2010-2011, frutto di un progetto di legge presentato e sottoscritto dallo stesso Quadrini, da Valerio Bettoni (UdC) e dal presidente della Commissione Carlo Saffioti (PdL), il cui obiettivo è quello di regolamentare e autorizzare la caccia in deroga. Il presidente Saffioti, tra i firmatari del progetto di legge, ha auspicato che possa essere trovata una soluzione positiva: “Da una decina di anni a questa parte –ha detto Saffioti- Regione Lombardia ha sempre garantito l'esercizio della caccia in deroga e l'utilizzo dei richiami. Abbiamo il tempo per le valutazioni e gli approfondimenti del caso, mi auguro che si possa arrivare a portare in Consiglio regionale per la seduta del 14 settembre provvedimenti condivisi che superino ogni eventuale dubbio di legittimità”.

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