Chirurgia di precisione in ospedale
Interventi con il robot «Da Vinci»

Si chiama Da Vinci: è il robot che fa chirurgia di precisione. Si tratta di altissima tecnologia, sempre più diffusa in Italia, che migliora non solo le prestazioni chirurgiche ma soprattutto i benefici per i pazienti: ora approderà a Bergamo, all’ospedale Papa Giovanni XXIII.

Si chiama Da Vinci: è il robot che fa chirurgia di precisione. Si tratta di altissima tecnologia, sempre più diffusa in Italia, che migliora non solo le prestazioni chirurgiche ma soprattutto i benefici per i pazienti: ora approderà a Bergamo, all’ospedale Papa Giovanni XXIII, in «condivisione» con l’ospedale Sant’Anna di Como.

Quest’ultima struttura sanitaria, infatti, con autorizzazione regionale, ha acquistato il robot, ma non lo utilizza appieno. Da qui, le trattative, avviate sotto l’egida della Regione, per una condivisione con l’ospedale di Bergamo, struttura che punta sempre di più all’alta tecnologia ma che, visti i tempi di risorse risicate, certo non può ipotizzare un ulteriore acquisto di un altro Da Vinci.

Basti sapere, per esempio, che quello di Como è costato 2,6 milioni di euro (ma in 3 anni sarebbe stato utilizzato solo 78 volte) e altrettanto alti sono i costi di manutenzione. Il caso del robot è approdato in Consiglio regionale dove il consigliere del Pd, Luca Gaffuri, ha presentato un’interrogazione. Gaffuri ha commentato: «I numeri parlano da sé, da tre interventi al giorno previsti per portare a regime l’apparecchiatura si è giunti a 78 interventi in tre anni. Non è pensabile addossare la responsabilità ai medici, evidentemente c’è stata incapacità programmatoria e gestionale, che si nasconde dietro carenze di budget».

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