Cieco vero o truffatore?
I periti: «Non poteva fingere»

Nelle relazioni degli esperti si certifica la grave forma di cecità dell'indagato (che, dunque, non risulterebbe cieco totale), ma si riconosce che il pensionato non poteva alterare col suo comportamento l'esito dell'esame col quale aveva ottenuto lo status di cieco totale.

È finito sotto inchiesta con l'accusa di aver truffato l'Inps e nei mesi scorsi nei suoi confronti è scattato un sequestro preventivo di 36 mila euro. Secondo la Procura avrebbe finto di essere cieco totale per incrementare la sua pensione di invalidità. Per la difesa, invece, durante la visita dopo cui era stata dichiarata la cecità totale, lui non poteva barare e dunque, se un errore c'è stato, non è da addebitarsi all'atteggiamento truffaldino dell'indagato.

Lui è un settantanovenne che abita in città e che nei primi mesi del 2008 aveva ottenuto l'invalidità totale. Per la Guardia di finanza ci sarebbero i presupposti di una truffa ai danni dello Stato, perché l'uomo, pur essendo affetto da grave cecità, avrebbe indebitamente percepito una pensione più cospicua rispetto al suo grado di invalidità.

Ieri, davanti al gip Raffaella Mascarino, si è discussa la perizia compiuta dal professor Franco Tagliaro, referente della sezione di Medicina legale e Medicina del lavoro del dipartimento di Medicina e Sanità pubblica dell'università di Verona, e dal professor Arturo Carta del reparto di Oculistica dell'ospedale Maggiore di Parma. Nelle relazioni degli esperti si certifica la grave forma di cecità dell'indagato (che, dunque, non risulterebbe cieco totale), ma si riconosce che il pensionato non poteva alterare col suo comportamento l'esito dell'esame col quale aveva ottenuto lo status di cieco totale.

La palla torna ora al pm Gaverini.

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