Codici di priorità, risponde l’ospedale:
c’è personale infermieristico preparato

In merito alla nota di Federconsumatori, l’Azienda ospedaliera di Bergamo fa sapere che non conoscendo le generalità e la data di accesso della paziente, si possono fare solo considerazioni generali. Interviene anche il Collegio Ipasvi: il triage è svolto da professionisti infermieri competenti.

«La prima: in tutti i sistemi sanitari moderni il triage, l’assegnazione di un codice di priorità, viene svolto da personale infermieristico preparato che segue procedure standard. Il codice giallo, quello immediatamente successivo al verde attribuito alla signora, indica un rischio entro 60-90 minuti di un peggioramento tale da compromettere una delle funzioni vitali o da mettere il paziente in pericolo di vita».

«Non era questo il caso, e il verde era quindi il codice corretto. La logica del codice colore del triage, chiaramente spiegato in sala d’attesa al Pronto Soccorso e sul nostro sito nella pagina del PS, non significa che la patologia non sia grave o fastidiosa, ma che il paziente può aspettare, mentre il personale si occupa di chi è in immediato pericolo di vita».

«Infine, la diagnosi e la prognosi non si fanno con il senno di poi o con i condizionali. Medici e infermieri fanno tutto quel che serve in un dato momento. La situazione può evolvere, richiedendo terapie diverse che anche solo due ore prima sarebbero state inappropriate. Anticipare i tempi e prescrivere esami e terapie inutili si chiama medicina difensiva, uno dei mali della sanità moderna».

Anche il Collegio Ipasvi della provincia di Bergamo, che rappresenta infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia, tiene a precisare che «il sistema di triage è svolto da professionisti infermieri competenti e preparati, che assicurano la piena sicurezza dei cittadini. Il triage infermieristico è riconosciuto come modalità che contribuisce in modo determinante a mantenere l’efficienza dei Pronto Soccorso e a dare risposte ai cittadini che accedono a tali servizi».

«Il processo attuato dai professionisti infermieri – prosegue il Collegio Ipasvi – è un insieme dinamico di attività complesse ed articolate che ha come fine quello di attribuire un codice di gravità, individuando in modo rapido le alterazioni dello stato di salute tali da mettere in pericolo la vita degli assistiti. L’intervento fatto da Federconsumatori appare generico e carente di informazioni dichiarando un “rischio corso a causa di un Codice Verde non verificato” e correlandolo ad un successivo intervento attuato a distanza di circa 20 ore dall’accesso».

L’ordine professionale ribadisce «la professionalità e la correttezza nell’attivazione del processo di triage da parte dei propri iscritti e il livello di sicurezza fornito ai cittadini. Si auspica per il futuro un’attenzione alla divulgazione di notizie non basate su dati e notizie certi, fornendo ai cittadini informazioni che non mettano in dubbio il servizio fornito e la professionalità quotidianamente dimostrata dai colleghi operanti nelle diverse realtà assistenziali».

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