Dal Brasile fino a Honolulu
Dall’estero l’addio a Parenzan

«Abbiamo ricevuto nel nostro reparto di cardiochirurgia a Florianópolis in Brasile questa triste notizia che il mio amico e professore si é spento». Scrive così Frederico Di Giovanni: «Parenzan é uno di quei uomini che guardando il suo modo di lavorare immaginavo la morte non arrivare mai».

«Abbiamo ricevuto nel nostro reparto di cardiochirurgia a Florianópolis in Brasile questa triste notizia che il mio amico e professore si é spento». Scrive così Frederico Di Giovanni, primario della cardiochirurgia dell’ospedale Imperial di Florianopolis: «Parenzan é uno di quei uomini che guardando il suo modo di lavorare immaginavo la morte non arrivare mai, così vivace come sempre é stato, così persistente nei suoi obiettivi, é uno di quei immortale».

«Sono rientrato in Brasile nel 1990 dopo il piacere e la gioia di imparare molto della cardiochirurgia e trapianti durante un lungo tirocinio insieme a Parenzan, e per questo sono diventato Primario in Brasile con appena 34 anni, sono molto grato a questo magnifico uomo chiamato Parenzan. Un caro e affettuoso pensiero per questo uomo che per noi, suoi allievi, non si spegnerà mai…».

E anche da Honolulu arriva un messaggio, direttamente da Gregorio Maldini, chirurgo, il primo ad effettuare un trapianto d’intestino a Bergamo: «Un grande della chirurgia! Quando avevo 8 anni (nel 1973) lo vidi operare in televisione dai Riuniti con il commento del giornalista Giorgio Conte. Quel giorno decisi di diventare chirurgo. Non riuscendo ad imparare niente in Italia ho passato 7 anni negli USA a specializzarmi in trapianti di intestino pediatrici e il caso (incontrai il Dr Gridelli a Miami) ha fatto si che io tornassi proprio a Bergamo a realizzare il primo trapianto di questo genere in Italia. Ricordo Bergamo con affetto».

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