Di un imprenditore edile modenese
la targa indicata nella lettera anonima

Appartiene a un imprenditore edile della provincia di Modena la targa dell'auto, un'Audi A4, citata nella lettera anonima recapitata lunedì a L'Eco di Bergamo sul caso Gambirasio.

La squadra mobile della polizia sta ora svolgendo accertamenti per capire se l'uomo abbia avuto a che fare, in passato, con i luoghi o le persone che possano ricondurre in qualche modo alla vicenda di Yara e, in particolare, se l'impresa modenese abbia prestato servizio all'interno del cantiere ex Sobea di Mapello, finito nel mirino degli investigatori nelle prime battute dell'inchiesta e tirato nuovamente in ballo dal misterioso autore della missiva.

«Non mollate la pista del cantiere – scrive il mittente sconosciuto – i cani non sbagliarono, troppo movimento in quel cantiere. Mohamed (Fikri, ndr) sa di un uomo visto nel cantiere a novembre che minacciava. Sa che è stata caricata su un furgone bianco. Sa che una settimana dopo quell'uomo era ancora a Mapello. Sa che Yara non è rimasta sempre nel campo di Chignolo ma ci è stata portata dopo e che l'uomo su un'auto targata... (omettiamo il numero, ndr) era presente di nuovo una settimana prima del ritrovamento sempre a Mapello. Non dimenticate Yara!». Questo il testo integrale della lettera, sulla quale ogni verifica sarà compiuta, anche se gli inquirenti sono parsi piuttosto scettici.

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