Dietrofront dell’Ac Milan al Portello
Per Vitali ora nuove possibilità

La lettera controfirmata non è mai arrivata e Silvio Berlusconi è intervenuto direttamente sulla questione dei lavori dell’Ac Milan al Portello.

Alla fine l’aggiudicazione delle aree messe a bando, il 7 luglio, era andata proprio alla società milanese, con il bergamasco Vitali secondo. Poi, per un mese, l’attesa per la firma del contratto. Quattrocento pagine approvate una ad una da decine di legali. Ma lunedì 3 agosto, a sorpresa,il dietrofront dell’Ac Milan arrivato per mail a al presidente di Fondazione Fiera, Benito Benedini, che nelle battute finali della gara aveva condotto con abilità magistrale l’asta al rialzo tra il club rossonero e Vitali portando entrambi i candidati ad offrire come canone 4 milioni (da 2,5).

Erano giorni che Fondazione aspettava di ricevere controfirmata la lettera dove aveva riassunto tutti gli impegni presi dal Milan in fase di aggiudicazione della gara. Il giorno «X» doveva essere il 27 luglio, lunedì: ma poi il cda fissato ad hoc dal Milan sullo stadio era stato posticipato di una settimana, al 3 agosto. Forse per lasciare ampie manovre alle trattative in corso con Bee Taechaubol.

Il verdetto sta in quelle due pagine fitte, siglate da Barbara Berlusconi. Dove paiono disattesi molti degli impegni scritti «già assunti per vincere il bando». In particolare il più critico, quello sui costi di bonifica. Ac Milan, messo alle strette, alle ultime battute della sfida aveva garantito la manleva totale. Ora fa marcia indietro: «Gli esperti hanno valutato (...) una spesa onerosa oltre le attese (...). Dobbiamo limitare il costo a nostro carico».

Ora le strade sono di nuovo aperte: forse c’è già un piano «B» con il Milan su una nuova trattativa, forse potrebbe rientrare Vitali con «Milano Alta». O forse ci sarà una nuova gara? E con quale penale, per il Milan? Tutto ora è da rivedere.

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