Dipendenti Provincia, sindacato in campo
«Frenata sulla ricollocazione volontaria»

Che destino avrà il personale della Provincia? Torna a domandarselo la Cgil: con la riforma degli enti la ricollocazione del personale eccedente a Bergamo dovrà riguardare oltre 250 persone su un organico di 571 dipendenti.

Dal 1° gennaio scorso sono bloccate tutte le assunzioni e le mobilità tra Comuni con l’obiettivo proprio di ricollocare queste persone. Eppure gli ostacoli in questo processo non sono pochi, fa notare la Fp della Cgil di Bergamo che, con le parole del segretario generale Gian Marco Brumana, punta il dito contro «un radicale dietrofront rispetto alle scelte effettuate e pubblicizzate come importanti novità dal presidente della Provincia Matteo Rossi sullo stesso sito ufficiale dell’ente, e che ora vengono smentite, come anticipato verbalmente a Rsu e organizzazioni sindacali nell’ultimo confronto. Un dietrofront, corrispondente ad un nuovo indirizzo presidenziale, che si presume verbale o comunque non comunicato per iscritto ai sindacati».

Con una direttiva del segretario generale e della dirigente del settore finanziario, datata 24 giugno, è stato comunicato ufficialmente ai dipendenti della Provincia di Bergamo il

parziale blocco del rilascio di nulla osta per mobilità volontaria, di fatto cancellando i contenuti dell’intesa siglata con i sindacati a febbraio (che prevedeva un nulla osta automatico per tutti): «A far data dalla presente direttiva – si legge nel testo della direttiva - su nuovo indirizzo del presidente, al personale assegnato a funzioni fondamentali ex legge Delrio e a funzioni strumentali all’esercizio delle stesse, verrà rilasciato d’ufficio nulla osta per trasferimento/comando ad altro ente solo in presenza di un parere favorevole ed incondizionato da parte del dirigente di riferimento…., in caso di contestazioni nel merito la decisione finale in ordine al rilascio o meno del nulla osta, sentiti dirigente e dipendente, sarà del segretario generale».

Un dietrofront con conseguenze negative per i dipendenti della Provincia che vivono in un perenne stato di incertezza rispetto al loro futuro e per i quali, continua Brumana «ora si pone un potente freno anche ad una possibile e volontaria ricollocazione presso altri enti locali. Eppure solo pochi giorni fa il presidente, criticando il sottoscritto per i toni e gli argomenti usati, scriveva a tutti i dipendenti: “Penso che la modalità con la quale ho interpretato il mio ruolo abbia dato i suoi frutti: la decisione sui prepensionamenti, quella sui nulla osta, l’istituzione del tavolo di confronto permanente, le battaglie comuni che ci hanno visto scendere in piazza insieme e insieme scioperare contro le decisioni contenute nella legge di stabilità”. Ciò che conta, però, sono i fatti».

«C’è da chiedersi - continua Brumana - se per individuare le funzioni fondamentali e quelle strumentali ad esse occorra fare riferimento al nuovo organigramma dell’ente. Se così fosse qualche dubbio su chi svolge o meno funzioni fondamentali rimane, almeno fintanto che non si chiarisce la riorganizzazione”.

Il problema, sottolinea la Cgil, è ancor più complicato per tutti quei 24 dipendenti che finora, a seguito di nulla osta rilasciati per la mobilità, si sono già trasferiti in altri enti locali pur non essendo stati dichiarati in sovrannumero.

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