In Italia dopo 3 anni di sequestro in Siria
Zanotti: in catene solo per girare video

Sergio Zanotti è di nuovo in Italia. L’aereo con a bordo il 59enne, liberato venerdì 5 aprile, dopo essere stato rapito in Siria tre anni fa, è atterrato venerdì notte, poco prima di mezzanotte, all’aeroporto militare di Ciampino.

Sabato è stato interrogato dai magistrati della procura di Roma che hanno aperto un fascicolo sulla vicenda per sequestro di persona con finalità di terrorismo. L’incontro è durato circa tre ore, in una caserma del Ros a Roma: Sergio Zanotti è stato sequestrato in Siria per tre anni. Gli inquirenti hanno ricostruito, nel corso del colloquio, le varie fasi del sequestro dell’imprenditore bresciano iniziato nell’aprile del 2016.

Zanotti è apparso emotivamente provato, al punto che è stato necessario interrompere in alcuni momenti l’atto istruttorio. «Ieri mi sono visto per la prima volta allo specchio dopo tre anni - ha detto Zanotti - e ho fatto fatica a riconoscermi: sembro invecchiato di 15 anni». Ha raccontato di non essere mai stato tenuto in catene. «Me le hanno messe solo per girare i video, poi postati su internet, come una sorta di messa in scena. In una giornata ho girato diversi video con cambi di abito e cambi di scenario».

Dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta le congratulazioni all’Aise per la liberazione di Sergio Zanotti: «Alla nostra agenzia di intelligence il mio sentito ringraziamento. Con una attività mirata e incessante ha consentito la liberazione del nostro connazionale che potrà finalmente tornare a casa».

«Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso la sua soddisfazione per la liberazione di Sergio Zanotti e ha manifestato il suo apprezzamento agli organismi di sicurezza dello Stato che si sono adoperati per la positiva conclusione della vicenda» ha reso noto un comunicato del Quirinale.

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