Ducato, cambio al vertice
Morotti subentra ad Agazzi

Il Ducato di piazza Pontida ha anticipato tutti rinnovando la sua massima carica. E dopo quindici anni ininterrotti ai vertici del sodalizio, Liber Prim, al secolo Bruno Agazzi, ha passato il testimone al suo braccio destro, il tesoriere Mario Morotti.

Altro che ballottaggio. Un primo risultato dalle urne è già arrivato. Non proprio il più atteso, quello che decreterà il nuovo sindaco di Bergamo, ma nel suo piccolo destinato comunque a lasciare il segno.

Ieri, il Ducato di piazza Pontida, con una tempistica che ha un sapore vagamente goliardico, ha anticipato tutti rinnovando la sua massima carica. E dopo quindici anni ininterrotti ai vertici del sodalizio, Liber Prim, al secolo Bruno Agazzi, ha passato il testimone al suo braccio destro, il tesoriere Mario Morotti. È lui il nuovo duca di piazza Pontida: 17 voti a favore su 22 componenti del «senato ducale» presenti.

Una scelta all’insegna della continuità e, allo stesso tempo, una ratifica anche per l’operato di Agazzi. Che, al termine della sua ultima relazione, è stato salutato da un lungo applauso. «Sono io a dover ringraziare voi – aveva anticipato durante la stessa relazione Liber Prim senza nascondere un pizzico di autentica commozione – perché in questi anni, mi avete consentito di guidare il Ducato con cadute ed errori, ma sempre sostenuto da una passione autentica per la nostra terra, la sua storia, la sua lingua e la sua cultura».

Un percorso virtuoso che, proprio nel 2013, ha portato, sul piano gestionale, a una svolta importante: l’acquisizione della storica sede di piazza Pontida dove l’associazione si trova da anni in affitto. Un mutuo da 300 mila euro, accompagnato da un’importante donazione da parte del Duca vicario Pier Franco Goggi, cui gli stessi locali sono stati intitolati con una targa scoperta durante la riunione di ieri: «Si è trattato di un dovere – ha sottolineato Goggi – un gesto di riconoscenza nei confronti del sodalizio cui devo moltissimo e che, nonostante tutto, in questi anni è stato in grado di mantenere un autentico spirito di collaborazione e partecipazione».

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