Elica quadrupla per il DNA
L'ha scoperto una bergamasca

Il Dna nelle cellule umane può assumere anche una forma «a quadrupla elica», e non solo quella a doppia, scoperta proprio 60 anni fa da Watson e Crick. Lo ha scoperto Giulia Biffi, una ricercatrice bergamasca.

Il Dna nelle cellule umane può assumere anche una forma «a quadrupla elica», e non solo quella a doppia scoperta proprio 60 anni fa da Watson e Crick con il contributo fondamentale di Rosalind Franklin. Lo ha scoperto Giulia Biffi, una ricercatrice bergamasca 26enne che lavora all'Università di Cambridge. 

I risultati del studio sono stati pubblicati dalla rivista Nature Chemistry. Per la prima volta Giulia Biffi ha isolato questa struttura nelle cellule umane. Le strutture a quadrupla elica erano già state isolate in provetta, ma nessuno era mai riuscito a vederle nelle cellule umane. Per scovarle i ricercatori hanno costruito degli anticorpi sintetici fluorescenti in grado di legarsi alle quadruple eliche del genoma umano, scoprendo che queste strutture sono piu' numerose quando il Dna si replica prima della divisione cellulare.

L'osservazione è stata confermata inibendo la replicazione del Dna, e notando che in questo caso il numero di quadruple eliche diminuisce.

L'osservazione potrebbe essere usata nella cura del cancro, che è causato da una replicazione incontrollata: «Abbiamo osservato - spiega il direttore del laboratorio dove è avvenuta la scoperta Shankar Balasubramanian - che bloccando la quadrupla elica con molecole sintetiche è possibile fermare il processo di replicazione, ma ora dobbiamo scoprire come colpire solo le cellule tumorali».

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