Frane e allagamenti: allarme
Ci sono a rischio 32 mila case

Un «Rinascimento urbano» per far ripartire il settore delle costruzioni, in totale stagnazione. È la sfida lanciata da Ance Bergamo al convegno di venerdì 12 settembre all’ex Borsa merci, dal titolo «Ri-progettare, ri-costruire, ri-qualificare. Un progetto europeo per il territorio»

Un «Rinascimento urbano» per far ripartire il settore delle costruzioni, in totale stagnazione. È la sfida lanciata da Ance Bergamo al convegno di venerdì 12 settembre all’ex Borsa merci, dal titolo «Ri-progettare, ri-costruire, ri-qualificare. Un progetto europeo per il territorio», nell’ambito delle manifestazioni legate a Condominio Expo.

Nel futuro del settore c’è la manutenzione dell’esistente, con un consumo di suolo pari a zero. A spingere Ance verso il comparto delle «manutenzioni», ancora poco esplorato, ci sono i dati di uno studio Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’ edilizia e il territorio) sulla realtà bergamasca.

Il primo riguarda la riqualificazione del patrimonio esistente che pesa il 58,7% del mercato e nel 2013 è valso 1,8 miliardi di euro (sul valore totale di 3,1 miliardi). Il secondo dato riguarda il futuro e dice che questa percentuale «è destinata a crescere significativamente nel 2014 e nel 2015» spiegano da Cresme. Al centro dunque le opere di manutenzione, che riguardano anche la tutela del patrimonio ambientale, in una provincia vulnerabile, con 188 comuni (77%) a rischio idrogeologico coinvolti (fonte ministero dell’Ambiente).

E a proposito di cura dell’ambiente, i numeri di uno studio Ster (Sede territoriale di Regione Lombardia) descrivono la situazione provinciale, in termini di dissesto e rischio idrogeologico. Un territorio che ha subìto fortemente gli eventi metereologici della stagione (65 Comuni coinvolti e 104 segnalazioni comunali), con danni che (dato Ster aggiornato al 31 agosto) ammontano a 13 milioni e 274 mila euro, cifra che è destinata ad aumentare. Lo studio di Cresme descrive Bergamo come «la terza area per popolazione a rischio idrogeologico della Lombardia, ma prima per numero di comuni interessati, con un rischio per circa 65.900 persone (pari a 27.700 famiglie) e 32.800 abitazioni (pari a 10.800 edifici).

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