Gli avvocati della famiglia di Yara
«Basta illazioni sui Gambirasio»

I processi devono essere celebrati nelle aule dei Tribunali e non nei salotti televisivi. Un comunicato degli avvocati della famiglia Gambirasio - Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo - bolla come «del tutto inaccettabile che uno dei difensori del sig. Massimo Bossetti... abbia evocato nuovamente l’ipotesi di una presunta vendetta ritorsiva nei confronti della famiglia».

Il comunicato arriva all’indomani delle dichiarazioni di Claudio Salvagni - uno degli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti - rilasciate durante la trasmissione Iceberg in onda su Telelombardia.

Salvagni, come si legge nella sintesi diffusa dall’emittente televisiva, dopo aver parlato di alcune incoerenze sugli indumenti con i quali Yara è stata ritrovata, ha aggiunto: «Secondo noi non si tratta di un omicidio a sfondo sessuale, le indagini sono unidirezionali su Bossetti ma ci sarebbero da fare tanti altri accertamenti. Noi, con tutti i nostri limiti, li stiamo svolgendo e c’è anche l’ipotesi di una vendetta contro la famiglia Gambirasio, ipotesi che non è mai stata presa in considerazione seriamente».

Il testo del comunicato dei legali della famiglia fa riferimento proprio a questo passaggio
«Siamo da sempre convinti che i processi debbano essere celebrati nelle aule dei Tribunali e non nei salotti televisivi. Per questa ragione ci guardiamo bene dal partecipare ai dibattiti televisivi sul tragico caso di Yara.

Usciamo, però, oggi dall’abituale riserbo per dire che è del tutto inaccettabile che uno dei difensori del sig. Massimo Bossetti, nel corso dell’ennesima trasmissione televisiva, abbia evocato nuovamente l’ipotesi di una presunta vendetta ritorsiva nei confronti della famiglia Gambirasio.

Se il difensore del sig. Bossetti ha degli elementi concreti che vanno in quella direzione li porti non in televisione, ma in Tribunale ed in quella sede ci confronteremo.Se invece non li ha, e siamo convinti che sia così, si astenga dal rilasciare simili dichiarazioni.

La famiglia Gambirasio ha sofferto fin troppo per dover anche sopportare sospetti ed illazioni fondate sul nulla».

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