I visoni di Antegnate, protesta al via
Nuovo presidio contro l’allevamento

«La tua pelliccia, il loro sangue». È quanto si legge sullo striscione affisso ad Antegnate, di fronte al nuovo allevamento di visoni da pelliccia.

«Assurdo pensare che questa pratica barbara venga ancora oggi finanziata e concessa – spiega la «Foresta che Avanza» in una nota - sfruttando la vita di questi animali come fossero semplice merce».

«Tutto questo è oggi aberrante– sottolinea il movimento- con la presenza di una vasta gamma di alternative, sintetiche e non, alla pelliccia». Oltre allo striscione è stata sporcata di vernice rossa la strada di fronte all’allevamento. «Tutto questo sangue è evitabile - conclude la Foresta che Avanza - e ci auguriamo la rapida chiusura di questo mattatoio anche tramite la ormai terza manifestazione di protesta in tre anni».

Si riaccendono così i riflettori sulla vicenda dei visoni ad Antegnate. Si erano spenti circa due anni fa, dopo che Franco Finetti, un artigiano del posto, aveva rinunciato all’idea di avviare un allevamento di visoni in località Cascina San Rocco. Adesso Finetti ci riprova, ma appresa la notizia, gli animalisti, che si erano mobilitati allora con la costituzione di un comitato, diversi presidi e una raccolta di firme, sono pronti a farlo anche ora. Per sabato 7 febbraio alle 15 l’associazione «Essere Animali» con sede a Milano annuncia un presidio all’ingresso della strada che porta alla cascina San Rocco (e alla piazzola ecologica antegnatese). «A Finetti – recita un comunicato del sodalizio animalista – noi rispondiamo lanciando una mobilitazione a oltranza. Sapremo rimboccarci le maniche e impedire che duemila animali vengano uccisi per produrre pellicce. Le gabbie sono già accatastate accanto alla stalla di Cascina San Rocco, ma vogliamo che restino lì dove sono e che non vengano mai riempite di esseri viventi costretti a uscirne solo per morire in una camera a gas. Possiamo riuscirci».

«Ho presentato la Scia (segnalazione certifica d’inizio attività) in Comune – spiega Finetti – e sto seguendo l’iter burocratico richiesto per l’inizio di quest’attività. L’idea di allevare visoni in realtà non l’ho mai abbandonata. L’avevo messa da parte in attesa di risolvere delle questioni. Poi mi sono rimesso all’opera. Gli animalisti sono liberi di manifestare le loro idee, nel rispetto di quelle altrui. Io faccio l’imbianchino e la crisi, che pesava già due anni fa, tuttora pesa molto. Continuerò a fare l’artigiano ma è inevitabile che debba darmi da fare con un secondo lavoro».

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