Rapina con la roulette russa nel 2001
Dopo 12 anni di galera, ancora arrestato

Ormai quattordici anni fa aveva rapinato, con dei complici, un imprenditore di Torre Boldone, costretto nella sua villa a sottoporsi alla roulette russa durante il colpo.

Venerdì 6 febbraio Alban Ndoj, albanese di 35 anni, è finito di nuovo nei guai. La polizia di Terni lo ha infatti arrestato perché ritenuto a capo di una banda di dieci persone (tutte fermate tra giovedì sera e l’alba di ieri) che, secondo gli inquirenti, stava progettando una nuova rapina in villa.

In questo caso il gruppo di albanesi voleva colpire in una casa isolata sulle colline di Terni, forse puntando anche al sequestro di uno dei residenti. La polizia della città umbra ritiene inoltre che i dieci albanesi arrestati avessero già messo a segno una cinquantina di furti, quasi esclusivamente nel centro Italia. Ora la banda voleva puntare su un colpo più corposo e meglio architettato. Ma che l’intervento della polizia, che li teneva sotto controllo da tempo, lo ha scongiurato.

Ritornato in libertà dopo aver scontato i 12 anni di reclusione per il colpo di Torre Boldone, Alban Ndoj - se le nuove accuse saranno confermate - sarebbe dunque tornato a delinquere, con modalità del tutto identiche a quelle che terrorizzarono anche la Bergamasca. Nella notte tra il 3 e il 4 settembre del 2001, infatti, assieme a tre complici fece irruzione nella villa di Torre Boldone, terrorizzando il padrone di casa.

Per costringerlo infatti ad aprire la cassaforte, lo sottoposero alla tortura psicologica della roulette russa. Tre colpi andarono a vuoto e poi i banditi fuggirono con due milioni di lire in contanti e un Rolex: una decina di giorni dopo la Squadra mobile della questura di Bergamo era risalita a Ndoj e lo aveva arrestato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA