Il chiostro abbandonato a se stesso
Crescono le erbacce, mancano i fondi

Pezzo per pezzo, il restauro del complesso di Sant’Agostino va lentamente completandosi.Dopo le casermette, ultime in ordine di tempo a venir sistemate, ora tocca all’interno dell’ex chiesa del monastero, destinata a diventare un’aula magna

Pezzo per pezzo, il restauro del complesso di Sant’Agostino va lentamente completandosi. Dopo le casermette, ultime in ordine di tempo a venir sistemate, ora tocca all’interno dell’ex chiesa del monastero, destinata a diventare un’aula magna nel senso letterale del termine, con alti soffitti decorati e affreschi alle pareti.

Resta ancora in attesa di un intervento di sistemazione il chiostro minore. È il primo spazio architettonico in cui ci si imbatte entrando nel polo umanistico dell’Università di Bergamo - il più affollato della città con i suoi cinquemila studenti - e il colpo d’occhio non è dei migliori, come testimoniano le fotografie pubblicate in questa pagina.

Tra erbacce, intonaci cadenti, vecchi neon ingialliti e cavi elettrici volanti, il visitatore, varcata la soglia, si trova di fronte uno spettacolo desolante. Gli edifici che si affacciano sul chiostro sono abbandonati al loro destino. Porte sprangate, vetri rotti, un angolo ridotto a mangiatoia per i gatti randagi. Uno spazio palesemente dimenticato e inutilizzato.

Le ultime amministrazioni comunali, guidate da Bruni e Tentorio, avevano provato a mettere a bilancio somme per il restauro del chiostro, compresi i piccoli edifici e il bel porticato che lo circondano, ma l’intervento - per il quale i costi preventivati sono in pochi anni lievitati dai 3 ai 6 milioni di euro - non è mai andato in porto.

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