Il treno arriva in stazione in città
Un lettore: 3 salgono con la droga

La notizia è sconcertante e la racconta uno studente universitario di 22 anni, pendolare sulla Bergamo-Milano. Il 12 dicembre alle 18, sul treno appena arrivato alla stazione di Bergamo tre tossicodipendenti sono saliti e si sono drogati. Con i controllori che hanno solo saputo dire «ci dispiace».

La notizia è sconcertante e la racconta uno studente universitario di 22 anni, da 3 pendolare sulla linea Bergamo-Milano. «Però questa non vuole essere una delle svariate mail polemiche riguardanti i ritardi o le problematiche connesse ai lavori in stazione - ci scrive -.Desidero rendere nota la situazione in cui mi sono, mio malgrado, imbattuto la sera del 12 dicembre».

E racconta: «Sono arrivato in stazione alle 18 (treno Mi centrale-Bg delle 17.10); la gente scende dal treno, e io mi appresto a farlo - scrive -. Mentre mi metto la giacca sento parlare dietro di me, e mi giro: tre persone (una ragazza e due ragazzi sui trent’anni) entrano nel vagone parlando concitatamente tra loro. Non presto attenzione a quello che dicono, ma subito dopo mi rendo conto di quello che stanno facendo: maniche rimboccate, si passano una siringa e si iniettano la loro dose».

«Disgustato e irritato scendo dal treno e incrocio due controllori - continua il racconto -; dopo avergli rapidamente spiegato e indicato dall’esterno del treno quello che stava accadendo al di la del finestrino, mi sento rispondere: “e cosa posso farci io, non sono mica della Polizia!”, e se ne vanno con la classica flemma dei controllori lungo i binari, congedandosi con un “mi dispiace”».

Sconcertato dalla risposta, il ragazzo si reca allora all’ufficio della Polizia in stazione, «trovando la porta chiusa, e senza l’ombra di un poliziotto in tutta la stazione - va avanti -. Rassegnato me ne sono andato a casa, con la speranza che nessuno si imbattesse in quella scena raccapricciante o con individui del genere. Ma è possibile che alle 18, orario di punta del rientro pendolare, con donne, ragazze e bambini (una scolaresca era appena scesa dal treno), 3 tossicodipendenti possano salire su un treno arrivato da un paio di minuti in stazione, sedersi e drogarsi senza problemi? Non pretendevo che i controllori sparassero a vista su quegli individui, ma mi aspettavo che almeno chiamassero chi di dovere, mentre ho avuto l’impressione che situazioni del genere per loro rientrino nella normalità. Mi rendo anche conto che colpa non sia delle forze dell’ordine come “persone fisiche”, ma sia un discorso di degrado della zona e di rassegnazione, unita ad un numero di agenti irrisorio: non si può pretendere che basti un restyiling (discutibile) della stazione, per renderla un luogo accogliente e sicuro. È necessario “bonificare” la zona, mantenerla vigilata, pulita e protetta per chi ogni giorno deve transitarci per ragioni di lavoro e studio, ma anche per i turisti, che appena arrivati a Bergamo, si trovano di fronte una situazione di degrado, soprattutto nelle ore serali. “Passino” i ritardi, “passino” i treni fatiscenti, ma episodi del genere sono intollerabili».

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