Il treno dell’ospedale: «Con le risorse
si fa la fermata in un anno e mezzo»

Con il dito indica la traiettoria dei binari, a meno di 150 metri dall’entrata principale del Papa Giovanni. «Sono lì davanti a noi, in faccia all’ospedale, basta davvero poco, in passato è già stato fatto anche un progetto per la fermata, possiamo farvelo avere» spiega il direttore generale Carlo Nicora.

Si rivolge all’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Alessandro Sorte e al presidente della Provincia Matteo Rossi, che venerdì 15 maggio hanno organizzato un sopralluogo per capire come sviluppare, insieme a Rfi, il progetto che prevede - per ora - una fermata al nuovo Ospedale.

Il lavoro bipartisan per portare la ferrovia fuori dalla struttura ospedaliera procede a ritmi serrati, «se troviamo le risorse e tutti gli interlocutori approvano il progetto, nell’arco di un anno e mezzo ci può essere la fermata» assicura Sorte. Venerdì prossimo c’è l’incontro con Rfi e Trenord. Le società stanno valutando i costi dell’intervento e la fattibilità della proposta «light» targata Sorte e avallata da Rossi, che prevede la fermata di 6-7 treni diretti a Carnate davanti all’ospedale.

Ieri, assessore regionale, presidente della Provincia e vertici dell’Ospedale (presente anche Peter Assembergs, direttore amministrativo), hanno iniziato a fare i conti. Dall’accesso alla struttura ai binari c’è davvero poco: un fazzoletto verde, una rete e dietro il treno. Che durante il sopralluogo, durato meno di un’ora, è passato due volte. Talmente vicino da vedere i passeggeri. «Si tratta di fare un sottopasso, una banchina, un tracciato di 100 metri verso l’ospedale. Rfi ha fatto una prima stima dei costi, circa 1,5-2 milioni di euro, aspettiamo la cifra più precisa - spiega Sorte -. Potremmo accontentarci per un primo momento, continuando a lavorare sull’ipotesi di ampliamento dello snodo ferroviario di Bergamo».

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