Insegnanti di religione veri educatori
Le riflessioni del vescovo sulla scuola

C’erano quasi tutti, gli insegnanti di religione cattolica, al convegno con il vescovo Francesco Beschi organizzato dall’Ufficio per la pastorale scolastica presso la Casa del Giovane per il consueto scambio di idee e informazioni in vista dell’inizio dell’anno scolastico.

C’erano quasi tutti, gli insegnanti di religione cattolica, al convegno con il vescovo Francesco Beschi organizzato dall’Ufficio per la pastorale scolastica presso la Casa del Giovane per il consueto scambio di idee e informazioni in vista dell’inizio dell’anno scolastico.

Tante le proposte elaborate dall’Ufficio Irc (diretto da don Michele Cortinovis) in rete con tutta la diocesi. Riservandosi l’intervento conclusivo, il vescovo ha scelto di allargare il campo della riflessione sul rapporto giovani-adulti e sulla necessità di condividere un cammino - non solo metaforico, non solo di indirizzo culturale - ma esistenziale, fatto di esperienze reali.

Confessando di portarsi ancora addosso l’esperienza del pellegrinaggio con i giovani della diocesi, Beschi ha citato le parole del Papa sulla necessità di camminare insieme, ha sottolineato come «l’esistenza di una meta sia necessaria» ed è compito dell’adulto indicarla, si tratti di un pastore o di un educatore. Ma ha anche svegliato la platea con la citazione, in tema di cammino, del romanzo di Michele Serra dedicato a un umoristico, umanissimo rapporto tra un padre e un figlio adolescente, nel quale molti genitori/docenti/educatori possono agevolmente riconoscersi.

Del resto anche gli insegnanti di religione cattolica sono tutti laici (i sacerdoti sono un’eccezione, se ne trovano ancora nelle superiori) e specializzati; lavorano nella scuola statale e paritaria con gli studenti che scelgono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Un ruolo, ha ricordato il provveditore Patrizia Graziani, che è intervenuta su invito del delegato vescovile per la scuola monsignor Vittorio Bonati, pienamente inserito, in base alle norme concordatarie, nel quadro delle finalità educative e culturali della scuola.

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