La nuova Anagrafe allunga le code
Al lavoro per ridurre i tempi d’attesa

Dopo il ritorno dell’Anagrafe a piazza Matteotti, la fila si è allungata. Ecco perché Giacomo Angeloni, nuovo assessore ai Servizi demografici, ha in mente una rivoluzione. Anche lui vittima della lungaggine burocratica lavorerà sul personale.

È il momento sbagliato, nel giorno sbagliato. Perché il martedì tra le 14 e le 15 per richiedere una carta d’identità le lancette dei minuti dovranno girare 106 volte. L’attimo da non lasciarsi sfuggire: il giovedì dalle 14 alle 15: ci vorranno 18 minuti per vedere avviata la pratica. Sono questi i tempi massimi da trascorrere in coda allo Sportello polifunzionale di Palazzo Uffici per ottenere il documento di identità.

Dopo il ritorno a piazza Matteotti, la fila si è allungata. Ecco perché Giacomo Angeloni, nuovo assessore ai Servizi demografici, ha in mente una rivoluzione. Anche lui vittima della lungaggine burocratica («Due settimane fa ho impiegato 49 minuti per avere uno stato di famiglia»), ora l’amministratore che ha anche la delega all’Innovazione e alla Semplificazione, punterà proprio su questi temi: «I nuovi sportelli dovranno diventare il luogo d’eccellenza per l’accoglienza del cittadino. Vogliamo potenziare la digitalizzazione e ottimizzare il personale».

Come dimostrano i dati del Comune riferiti al periodo tra marzo e maggio – i cittadini che devono sbrigare una pratica devono armarsi di tanta pazienza. Se il venerdì mattina tra le 8,30 e le 9 al massimo si resterà in fila per 22 minuti, il martedì tra le 14 e le 15 si potrà attendere fino a 106 minuti. Per quanto riguarda invece i tempi medi d’attesa, si va dai 5 minuti del martedì tra le 8,30 e le 9, ai 37 del martedì tra le 12 e le 13 e del venerdì tra le 11 e le 12. «La ragione è presto spiegata – commenta Angeloni – ai vecchi Riuniti c’era il classico sportello dove la gente sbrigava la pratica in piedi, ora a Palazzo Uffici ci sono postazioni in cui gli utenti vengono fatti accomodare. Si chiaro, è positivo perché questo è il luogo in cui il cittadino entra in contatto con il Comune. Servono però degli aggiustamenti».

«Vogliamo fare un grosso lavoro sul personale, innanzitutto affinché si superi la convinzione radicata che la mansione allo sportello è una punizione. Per questa amministrazione deve essere il luogo delle massima professionalità. Cercheremo di ottimizzare le risorse e valuteremo dei trasferimenti interni». Personale che al momento è di 41 dipendenti in tutti i Servizi demografici, con una rotazione di 5 elementi allo sportello polifunzionale.

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