La storia: «Dai mamma, tienili»
Ma lei restituisce un piccolo tesoro

Vigilia di Natale, tarda mattinata: la signora Luisa (il nome è di fantasia) è in giro per gli ultimi acquisti, sta camminando in una via centrale di Trescore quando il suo sguardo è attratto da qualcosa. Per terra nota del denaro.

Vigilia di Natale, tarda mattinata: la signora Luisa (il nome è di fantasia) è in giro per gli ultimi acquisti, sta camminando in una via centrale di Trescore quando il suo sguardo è attratto da qualcosa. Per terra nota del denaro, nessun documento, nessun portafoglio, solo delle banconote un po’ umide poiché sta piovendo.

Le raccoglie pensando innanzi tutto che siano false, una specie di scherzo. Poi la consistenza della carta filigranata mostra che si tratta di soldi veri che qualcuno ha perso poco prima. «Non erano molto bagnate, segno che non erano per terra da molto» e poi non ci sarebbero rimasti per molto, visto di cosa si trattava.

Con in mano quel piccolo tesoro Luisa non ci pensa due volte e si reca alla stazione dei carabinieri di Casazza, nonostante le rimostranze del figlio quindicenne che vede nel denaro «piovuto» dal cielo solo un bel colpo di fortuna. «E poi non ci sono nemmeno i documenti, come si fa a restituirli?» insiste. Un po’ di stupore compare sul viso dei tutori dell’ordine quando Luisa e il figlio denunciano quanto accaduto e lasciano a loro il denaro nella speranza che qualcuno si faccia vivo per reclamarli.

«Mi rendo conto che chi li ha persi probabilmente non spera di ritrovarli, per questo ho deciso di scrivere a L’Eco di Bergamo, lo leggono tutti, magari anche lo sfortunato che ha smarrito i soldi». Ma Luisa esige l’anonimato assoluto, poiché non desidera mettersi in mostra; così come il luogo esatto del ritrovamento, l’entità della somma e il modo in cui erano tenute le banconote devono rimanere vaghi per permettere ai carabinieri di individuare il vero proprietario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA