La storia: «Io, ferito dal killer
Non sono stato ancora risarcito»

«Alle 8,30 di lunedì 27 marzo 1995 Giuseppe Onorato sta spazzando le foglie che il vento aveva portato davanti all’entrata dove lavora; era arrivato alle 8, come faceva ogni giorno della settimana».

«Alle 8,30 di lunedì 27 marzo 1995 Giuseppe Onorato sta spazzando le foglie che il vento aveva portato davanti all’entrata dove lavora; era arrivato alle 8, come faceva ogni giorno della settimana e il suo primo compito consisteva nello spalancare le due grandi porte di legno dell’edificio di via Palestro 10. L’edificio, a 4 piani in stile rinascimentale, ospita appartamenti e uffici, tra i quali quello della società “Viersee” di Maurizio Gucci, e si trova in uno dei quartieri più eleganti di Milano…».

È un passaggio del libro «La saga dei Gucci» che l’inglese Sara Gay Forden ha dedicato alle tragiche vicende che hanno, tra l’altro, portato all’uccisione di Maurizio Gucci, erede dell’impero di moda di famiglia, e al ferimento del portiere dell’edificio di via Palestro,

Giuseppe Onorato, che ha assistito in diretta all’omicidio e si è salvato per miracolo. Oggi Giuseppe, 70enne siciliano, abita in alta Valle Seriana, a Gandellino, con la moglie Rosangela Salvoldi, nativa del luogo. Qui si è ritirato in pensione dopo aver prestato servizio come sottufficiale dell’Esercito a Roma e Milano per circa 15 anni e poi , dopo impieghi diversi, dal 1990 come portiere del palazzo di via Palestro.

Da quando, qualche mese fa, la ex moglie di Maurizio Gucci, Patrizia Reggiani, mandante dell’omicidio del marito, ha lasciato il carcere di San Vittore dove si trovava dal 1997 per lavorare in un’azienda di accessori e bigiotteria in attesa che il giudice di sorveglianza l’assegnasse ai servizi sociali, Giuseppe rivive spesso «come in un film» la tragica esperienza di cui è stato interprete. Una vicenda in seguito alla quale tra l’altro gli fu riconosciuto dai giudici un risarcimento di 200 milioni di vecchie lire, circa centomila euro, di cui a distanza di tanti anni non ha ancora visto un centesimo.

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