La vigilessa aggredita sul pullman
«Il Governo permetta di difendersi»

«Il Governo metta a disposizione anche per Bergamo strumenti di autodifesa». La richiesta arriva dalla Lega Nord dopo che una vigilessa è stata aggredita su un pullman dopo che la sua pattuglia era stata chiamata per un giovane che infastidiva una passeggera.

«Il Governo metta a disposizione anche per Bergamo strumenti di autodifesa». La richiesta arriva dalla Lega Nord dopo che una vigilessa è stata aggredita su un pullman dopo che la sua pattuglia era stata chiamata per un giovane che infastidiva una passeggera.

(tutta la notizia nell’allegato)

«All’agente della polizia locale aggredita nel pomeriggio di domenica va la mia solidarietà e quella del gruppo consiliare della Lega Nord in Comune. Si tratta di un grave episodio di violenza, che mette ancora più in evidenza la necessità, più volte sollecitata al Governo, di avere a disposizione degli strumenti di autodifesa, come mazzette segnaletiche e spray, che inspiegabilmente il Ministero - dichiara Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord in Comune a Bergamo - nega a Bergamo ma concede in altre città come Brescia, Milano e Torino. Peccato però che a Roma Renzi&co. siano troppo impegnati nel tagliare le già esigue risorse per la sicurezza messe a disposizione dei territori».

«Mentre nelle nostre città si verificano fatti come questo, lo Stato - prosegue Ribolla - diminuisce gli investimenti per la sicurezza, dà il via libera allo “svuota carceri” e cancella il reato di clandestinità. Non solo: il piano dei tagli in materia di sicurezza avrà conseguenze pesanti per il nostro territorio con la chiusura di numerosi presidi della polizia. Tutto questo non è solo inconcepibile ma anche intollerabile».

“Inoltre - aggiunge il capogruppo della Lega Nord - dai dati contenuti nel tredicesimo rapporto dell’osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità, presentato questa mattina a Palazzo Lombardia, emerge che il numero degli stranieri presenti nella nostra regione è aumentato ancora di 40.000 unità. Ora con l’abolizione del reato di clandestinità, il rischio, più che concreto, è che il numero dei clandestini in arrivo sul nostro territorio possa essere altissimo. Per una regione che accoglie già il 25 per cento degli immigrati sarebbe davvero troppo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA