L’avvocato di Fikri: notizia fantastica anche per il mio assistito

«Quella del fermo del presunto assassino è una notizia fantastica, sono contento per la famiglia di Yara e per Fikri, perché così lui viene ulteriormente riabilitato perché c’era qualcuno che ancora nutriva dubbi nei suoi confronti». Sono le parole dell’avvocato di Fikri, primo indiziato per l’omicidio di Yara Gambirasio

I guai giudiziari per il marocchino, di professione

piastrellista, iniziarono la sera del 4 dicembre 2010, una

settimana dopo la scomparsa di Yara. Con una rocambolesca

operazione disposta dalla Procura di Bergamo, gli investigatori

avevano raggiunto un traghetto salpato da Genova e sul quale

Fikri stava raggiungendo Tangeri, in Marocco. La sua appariva,

in quel momento, come una fuga: poche ore prima i carabinieri

avevano infatti intercettato una sua telefonata, nella quale,

secondo una prima traduzione, Fikri avrebbe dichiarato: «Che

Allah mi perdoni, non l’ho uccisa io’». Invece, ascoltata da altri interpreti, quella stessa frase venne tradotta in modo del tutto diverso: «Mio Dio, facilitami nella partenza».

Il marocchino venne scarcerato con tanto di scuse, ma l’archiviazione definitiva dall’accusa di omicidio da parte del gip arrivò solo il 22 febbraio dello scorso anno. Fikri, tra l’altro, è rimasto indagato con l’accusa di favoreggiamento fino al 12 agosto 2013, giorno in cui è uscito definitivamente dall’inchiesta per la morte della ragazzina.

Il legale ha raccontato che, dopo un periodo passato in Marocco, Fikri di recente è tornato in Italia ma «ha problemi con il permesso di soggiorno, anche perché non ha un’occupazione». Ovviamente, ha chiarito il difensore, «l’arresto e il suo lungo coinvolgimento nell’inchiesta lo hanno segnato e gli hanno creato numerose difficoltà».

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