Locatelli, spunta un’altra accusa
Un’evasione per quasi due milioni

Ben quattro le udienze di mercoledì che hanno visto imputato l’imprenditore Pierluca Locatelli, di Grumello del Monte, divenuto dopo il suo arresto (era il 30 novembre 2011) il grande accusatore dei presunti intrecci tra affari e politica in Lombardia.

Ben quattro le udienze di mercoledì che hanno visto imputato l’imprenditore Pierluca Locatelli, di Grumello del Monte, divenuto dopo il suo arresto (era il 30 novembre 2011) il grande accusatore dei presunti intrecci tra affari e politica in Lombardia.

Due i procedimenti per corruzione: a Milano (per le mazzette legate alla vicenda della discarica di amianto a Cappella Cantone) e a Bergamo (per la presunta tangente da 50 mila euro all’ex assessore comunale ed ex presidente del Consorzio di bonifica, Marcello Moro). Sempre a Bergamo, Locatelli figurava imputato per frode in pubbliche forniture nella vicenda del cantiere di via Fara.

Vicende note. Meno nota quella relativa a una quarta inchiesta, per evasione fiscale, approdata ora alla tappa dell’udienza preliminare. L’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Treviglio è una costola di indagini più ampie, che hanno visto al centro i fratelli Giovanni Pietro e Gerolamo Pietro Rossoni, imprenditori edili originari di Ghisalba.

In un periodo compreso fra il 2007 e il 2009, attraverso le loro società, secondo le accuse avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di altre imprese, consentendo a queste ultime di dichiarare passivi fittizi, eludendo le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.

Fra le ditte destinatarie risultano anche la Locatelli geometra Gabriele Spa (la holding del Gruppo Locatelli di Grumello) e la Locatelli Lavori. Fatture che, ne periodo considerato, corrisponderebbero a un imponibile sottratto a tassazione di quasi un milione e 900 mila euro e un’Iva evasa di 376 mila euro.

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