Covid in Lombardia: Rt a 0,85, i nuovi positivi sono 3.289, a Bergamo 241 casi. Zona arancione da lunedì. Fontana: «Vaccini, avanti con impegno»

La Lombardia passerà in zona arancione da lunedì 12 aprile dopo 28 giorni di rosso. Il report del 9 aprile: con 56.476 tamponi sono 3.289 i nuovi casi, tasso di positività in crescita al 5.8% (ieri 4.6%). Il Monitoraggio Iss: indice Rt regionale a 0,85. Fontana: «Massimo impegno per incrementare le vaccinazioni. Non abbassiamo la guardia, rispettiamo il distanziamento e gli isolamenti qualora si verifichi un contagio».

La Lombardia passerà in zona arancione da lunedì. La conferma arriva dalla Regione e dal ministero della Salute. Il ministro Roberto Speranza che sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firma oggi le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 12 aprile. Passano in arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana, come comunica il ministero. Con il passaggio in arancione, riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici e sarà possibile muoversi all’interno del proprio Comune, senza autocertificazione. I ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre per quelli delle superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento.

Con 56.476 tamponi effettuati sono 3.289 i nuovi casi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in crescita al 5.8% (ieri 4.6%). È quanto si legge nel report di venerdì 9 aprile. Sono in calo invece i ricoverati sia in terapia intensiva (-2, totale 828) sia soprattutto negli altri reparti (-249, totale 6.252). I decessi sono 92 per un totale complessivo di 31.595 morti in regione dall’inizio della pandemia. Per quanto riguarda le province, sono 881 i nuovi casi nella città metropolitana di Milano, di cui 310 a Milano città, 512 a Brescia, 319 a Varese, 257 a Monza e Brianza, 241 a Bergamo, 228 a Pavia, 213 a Como, 155 a Mantova, 116 a Lecco, 109 a Cremona, 108 a Sondrio e 66 a Lodi.

«Da lunedì la Lombardia torna in fascia arancione», conferma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Dopo 28 giorni di limitazioni da fascia rossa - aggiunge il governatore - iniziamo quel graduale ritorno alla normalità che comportamenti responsabili e vaccinazioni renderanno più vicino. Non sprechiamo questa grande opportunità, osserviamo tutte le regole che consentono di tenere sotto controllo la diffusione del virus. Non abbassiamo la guardia, rispettiamo il distanziamento e gli isolamenti qualora si verifichi un contagio».

«In Lombardia - prosegue Fontana - ci stiamo avvicinando ai 2 milioni di dosi somministrate e lavoriamo per incrementare le vaccinazioni giornaliere, soprattutto delle persone più a rischio. Domenica contiamo di coprire con la prima dose il 100 per cento degli over 80 autonomi ed entro il 20 aprile anche di quelli a costretti al domicilio. Abbiamo aperto le prenotazioni per i cittadini dai 70 ai 79 anni e dalla prossima settimana contiamo di raggiungere buone percentuali di somministrazione anche per quest’altra fascia. Stiamo accelerando anche per quanto riguarda i disabili e gli estremamente vulnerabili. Ricordo che purtroppo le dosi di vaccino riservate a queste categorie sono sempre state insufficienti a garantire un ritmo più rapido di somministrazioni».

«Lunedì - spiega ancora il presidente - i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre, per quelli delle Superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento. Riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici e sarà possibile muoversi all’interno del proprio Comune, senza autocertificazione. Penso ai titolari delle attività che ancora non potranno riaprire. Mi auguro che dopo il 20 aprile, così come promesso dal Governo, possano anche loro accogliere nuovamente i propri clienti».

«Io sosterrò con forza - conclude Fontana - che possano farlo in sicurezza. Si intravvede la luce in fondo al tunnel, chiedo ai cittadini di non mollare e tornare ad avere fiducia nel grande spirito lombardo».

Sono otto le regioni con l’indice Rt puntuale sopra 1. La Sardegna registra il valore più alto 1.54, seguita da Valle d’Aosta (1.39) e Sicilia (1.22). Le tre regioni più virtuose sono Friuli Venezia Giulia a 0.79, Emilia Romagna e Molise (entrambe a 0.81). Sono i dati contentuti del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al 7 aprile 2021 e relativi alla settimana 29/3/2021-4/4/2021. La Lombardia registra un indice Rt di 0,85.

Ecco di seguito la tabella con gli Rt puntuali delle Regioni. Abruzzo 0.89; Basilicata 1.15; Calabria 0.93; Campania 1.19; Emilia-Romagna 0.81; FVG 0.79; Lazio 0.9; Liguria 1.19; Lombardia 0.85; Marche 0.86; Molise 0.81; Piemonte 0.9; PA Bolzano 0.91; PA Trento 0.86; Puglia 1.06; Sardegna 1.54; Sicilia 1.22; Toscana 1.02; Umbria 0.97; Valle d’Aosta 1.39; Veneto 0.96.

In generale dunque cala il livello di rischio con quattro Regioni (Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta) che hanno un livello di rischio alto. Quindici Regioni/Ppaa hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso.

Qui sotto il video della Conferenza stampa del 9 aprile sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid-19.

Scende il valore dell’Rt nazionale a 0,92, la scorsa settimana era a 0,98. In calo anche il valore dell’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti che arriva a 185 dai 232 della scorsa settimana. L’incidenza di 185 casi Covid su 100 mila abitanti è il dato più recente e riferito al periodo 2-8 aprile. Quello pubblicato dal monitoraggio Iss-Ministero della salute di oggi è riferito al dato del periodo 29 marzo-4 aprile ed è pari a 210 per 100mila abitanti in miglioramento rispetto ai 232,74 per 100mila abitanti del periodo 22-28 marzo. Nonostante la lenta discesa, l’incidenza, si legge nel monitoraggio settimanale della cabina di regia, resta ancora «ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti».

«Rt è in decrescita ma 8 regioni lo hanno sopra l’1, mentre le terapie intensive si stanno stabilizzando sul 41% di occupazione ma sempre sopra la soglia di allerta del 30% e c’è un sovraccarico dei servizi sanitari. Anche l’incidenza è sempre elevata e circolano molto le varianti. Quindi bisogna adottare ogni misura utile per il contenimento del contagio». Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio della Cabina di Regia organizzata dal ministero della Salute.

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