Lunedì la rimozione del treno deragliato
Il «mistero» del legno. Rfi: non previsto

Tecnici con pettorine Rfi sorpreso nell’area sotto sequestro. La Procura: saranno denunciati per «violazione di sigilli»

Dovrebbero essere rimossi e portati in un hangar già lunedì prossimo i vagoni del convoglio deragliato giovedì mattina fa a Pioltello. L’operazione, riferiscono fonti giudiziarie, permetterà a inizio settimana prossima di riaprire completamente la circolazione su quel tratto ferroviario dove è avvenuto l’incidente.

Gli inquirenti tramite la fotogrammetria, tecnica di rilievo che consente di avere immagini in 3D, hanno già fotografato il cosiddetto «punto zero», quello dove si sono staccati 23 centimetri di rotaia, e hanno già scansionato le parti ritenute di «interesse» lungo i binari. Una volta concluse tutte queste operazioni utili per la super consulenza in corso, si potrà procedere con la rimozione dei vagoni e l’area potrà essere dissequestrata. In Procura si è appreso anche che saranno denunciati per «violazione di sigilli» i tecnici con pettorine di Rete Ferroviaria Italiana che sono entrati stamani per rilievi nell’area sotto sequestro. Le loro attrezzature saranno sequestrate.

«L’utilizzo di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi di Rete Ferroviaria Italiana»: è quanto fa sapere la stessa Rfi a proposito dello spessore al di sotto di una rotaia che appare nel luogo dove è avvenuto il cedimento di un binario e il deragliamento del treno nei pressi della stazione di Pioltello. Rete Ferroviaria Italiana ribadisce che «le cause dell’incidente di Pioltello sono attualmente oggetto delle indagini degli inquirenti, che determineranno la dinamica e le cause del deragliamento».

Rfi sottolinea, inoltre, che «le attività manutentive devono essere eseguite secondo procedure e metodologie operative di lavoro codificate all’interno del Sistema di Gestione della Sicurezza di Rfi, complesso di regole interne emanate in accordo alla normativa tecnica di settore, al quadro normativo italiano di sicurezza ferroviaria e dotato di certificazione di parte terza sia volontaria che obbligatoria».

«Nell’ambito del miglioramento continuo dei livelli di sicurezza e prestazionali - prosegue Rfi - l’utilizzo del legno, materiale che ha accompagnato la storia delle ferrovie fin dalla nascita, e che tuttora viene utilizzato in tantissime linee di reti ferroviarie nel mondo, è stato sostanzialmente abbandonato in Italia e limitato a pochissimi casi comunque codificati». Rfi, infine, conferma «la propria fiducia nell’operato degli inquirenti, ai quali continua ad assicurare la più ampia disponibilità e collaborazione, per la verifica di tutte le ipotesi circa le cause del gravissimo incidente di Pioltello

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