Minacce Isis alle porte di Bergamo
Su twitter selfie: «siamo in vostre strade»

«Siamo in vostre strade», recita il biglietto minaccioso dell’Isis. E tra queste strade c’è anche il tratto bergamasco dell’autostrada A4: lo svincolo nei pressi del casello di Dalmine, in direzione di Milano, e il tratto verso Bergamo, con all’orizzonte la «Torre dei venti» di Alziro Bergonzo, nei pressi del casello.

Anche la nostra provincia compare in due delle numerose foto che alcuni presunti affiliati alla Jihad hanno pubblicato negli ultimi giorni su vari profili Twitter. Si tratta di selfie nei quali si intravede uno scorcio del paesaggio e, in primo piano, un biglietto in mano all’autore dello scatto e sul quale sono riportate scritte in arabo, in inglese e in italiano, oltre al simbolo dell’Isis. Foto scattate un po’ ovunque in Italia e nelle quali, a detta di chi scrive, sarebbero indicati gli obiettivi degli jihadisti, che dicono di stare «aspettando l’ora zero». In alcuni dei selfie si vede il Duomo di Milano, in altre il Colosseo. Minacce visive di rilevate impatto, visto che mancano ormai poche ore all’apertura di Expo a Milano.

Chiaro il messaggio: gli affiliati all’estremismo islamico sono tra noi e sono pronti a colpire in qualunque momento per costituire il temuto «Islamic State in Rome». Proprio la conquista di Roma, anche per via della presenza della Santa Sede, è uno dei cavalli di battaglia dell’Isis: con questi selfie i sedicenti potenziali terroristi dimostrano di essere non soltanto nel nostro Paese, ma di aver già fatto dei sopralluoghi in quelli che considerano possibili obiettivi. Le foto compaiono su svariati profili Twitter: in particolare, l’account registrato come @frances48940676 , successivamente rimosso, riporta foto e minacce, a partire dall’immagine di copertina, che mostra un uomo col passamontagna che si fa largo tra un Colosseo e una Torre Eiffel avvolti da fiamme e fumo.

Ma si tratta di reali minacce? Al momento la vera pericolosità di questi presunti simpatizzanti dell’Isis non è certa. La nostra Intelligence va comunque cauta, riferendo per il momento di una guerra soprattutto psicologica, ma che non viene per questo comunque sottovalutata.

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