Morì ustionato dopo un intervento
Il giudice ha assolto i medici. Ma...

Il giudice Tino Palestra ha assolto «perché il fatto non costituisce reato» i due medici Silvana Zanchi (anestesista) e Nicola Quadri (neurochirurgo) che erano stati accusati di omicidio colposo a seguito della morte di Massimo Orsini.

Il pensionato di Boario di Gromo era spirato a 79 anni, una settimana dopo essere rimasto gravemente ustionato nel corso di un intervento di tracheotomia ai vecchi Ospedali Riuniti.

Era caduto accidentalmente a causa della rottura della sedia su cui si trovava, battendo la testa. Fu ricoverato ai Riuniti. Il 10 settembre i medici decisero di sottoporlo a tracheotomia, per facilitarne la respirazione: un’operazione considerata non difficoltosa.

L’intervento fu eseguito correttamente, poi i medici optarono per una cauterizzazione tramite elettrobisturi e in questa fase accadde il peggio. All’improvviso si era sprigionata una fiammata che aveva investito il paziente. Si era trattato di una combustione, dovuta all’effetto combinato dell’uso dell’elettrobisturi con i gas medicali in sala operatoria.

Ora però la sentenza è a rischio annullamento. Il giudice avrebbe dovuto dare nuovamente la parola alle parti.

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