Nuova immagine per via Quarenghi
Arriva la mascotte «Quaringhio»

Un gioco di parole potrebbe sviare: «Qui pro QUA», che non è un qui pro quo, ma è proprio «Qui pro QUArenghi». Un’operazione di «street branding», messa in campo dai giovani di via Quarenghi per ridare una nuova immagine alla via. E la mascotte si chiama «QUAringhio».

Il gioco di parole potrebbe sviare: «Qui pro QUA», che non è un qui pro quo, ma è proprio «Qui pro QUArenghi».Un’operazione di «street branding», messa in campo dai giovani di via Quarenghi per ridare una nuova immagine alla via. E per darle un marchio e una mascotte, il «QUAringhio», un cagnetto dalle unghie aguzze che accenna un ringhio. Due elementi che sono già stati stampati su magliette, agende, spille e biscotti, merchandising «Made in Quarenghi», il cui ricavato andrà a favore della comunità.

La squadra di sei giovani che ha partecipato al progetto di comunità «Quarenghi Coding» (finanziato con 12 mila euro dalla 1ª Circoscrizione) ha presentato i primi risultati giovedì sera in una sala del Mutuo Soccorso affollatissima. È la presidente dell’associazione di quartiere Quarenghi Giulia Martinelli a raccontare la genesi del progetto, «che parte dalla necessità di ampliare la rete e coinvolgere i giovani del quartiere». Ad accompagnare per mano i ragazzi in questa avventura un esperto di comunità, con un compito arduo: ricucire un tessuto sociale strappato nel tempo. «Non è solo il lavoro dell’ultimo anno, è una storia di cittadini che si impegnano da tempo – spiega l’esperto Marco Vanoli –. Il nostro compito è introdurre qualcosa di nuovo, nei contenuti e nelle modalità di connessione, aiutando la comunità che già esiste ad ampliarsi, con creatività».

Tutto è nato da un aperitivo alla fumetteria di via Quarenghi (aperta di recente) «dove si è iniziato a parlare di reputazione e del bisogno di lavorare sull’immagine, per ridarne una alla comunità» racconta Vanoli.

I ragazzi, che sono già attivi sul sito www.quiproquarenghi.it e con il magazine gratuito «QUAderno», sono stati guidati da due grafici: «Siamo partiti pensando a un logo semplice ma efficace, con una comunicazione fresca – spiega il grafico Stefano Tacchinardi –. “Qua” è il luogo dove tutto nasce, con l’idea che si espanda fuori dalla via. Abbiamo valutato diverse ipotesi e alla fine siamo arrivati a Quaringhio, un animale che ringhia sulla via, sulle criticità della zona. È una sorta di autoironia sulla situazione, ma rimaniamo orgogliosi di farne parte. La connotazione è ironica e allo stesso tempo seria, Quaringhio è un animale vigile ma non aggressivo, protettivo e affettuoso, come i suoi cittadini».

I gadgets «possono essere regalati per un gesto di cortesia, di amicizia o relazione, perché mai come oggi abbiamo bisogno di comunità, qua» sottolineano i ragazzi della via. L’avventura è partita ma è solo all’inizio: “Abbiamo già pensato ad altri prodotti, semplici ed economici da esportare fuori dalla via – raccontano i giovani –. Se l’iniziativa funziona, il dispositivo messo a punto potrà essere esportato con lo slogan “Qui pro Qua”, dove il Qua non è più l’inizio del cognome del noto architetto bergamasco, ma un avverbio di luogo che rappresenta l’importanza dello spazio».

La presidente Martinelli, che si definisce «senior» tra gli «junior» sottolinea quando sia fondamentale «tenere aperta la comunità informando, portando idee, tempo e perché no… acquistando». Ma la cosa più importante «è parlar bene di qua, di quello che stiamo facendo, perché la prossima volta che si pensa a via Quarenghi non si pensi alla figura del solito spacciatore, ma al Quaringhio» ironizza sul finale la presidente.

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